Le atmosfere di Buzzi

Non c’è una mappa che ci guidi sulla luna, recita il titolo con cui si apre la mostra di Paolo Buzzi per la galleria delle Cornici di Venezia (Lido). Forse non c’è mappa perché prima di tutto, sulle tele di Buzzi, non c’è uomo che possa tracciarla. L’artista di Comacchio, classe 1965, affronta diversi media per esprimere la sua omogeneità cromatica, passando dalla pittura all’installazione, dove domina ovunque il colore del bianco.

Le sue atmosfere pittoriche sono assenze umane disegnate nella sottigliezza di una verosimiglianza figurativa: un taglio fotografico chiaro-scuro delimita i ritratti di oggetti quotidiani che sembrano staccarsi dal foglio di lavoro e acquistare volume. Lo stesso che nelle sculture delimita la forma di oggetti più usuali, inseriti in un contesto quotidiano da cui si ridefiniscono, obbedendo alla poetica dell’"object trouvè" duchampiano.

«Paolo Buzzi è nella pratica un metafisico contemporaneo, che muove dalla precisa volontà di generare nello spettatore domande che – per opera del bianco – resteranno per sempre senza una risposta certa; ognuno è libero di creare con l’oggetto il proprio legame significante che, essendo personale, non può dare adito ad alcun errore», scrive Viviana Siviero. Come soprammobili di gesso, le sue sculture annullano la funzione di oggetto da cui prendono spunto, aiutati dal colore bianco, che a strati di pennellate, sembra solidificarsi anch’esso.

Fino al 25 agosto
Scatolabianca project room c/o galleria delle Cornici
Lido di Venezia, via Sandro Gallo 49
Info: 0415261283