Le provocazioni degli Scafisti scafati

Pratiche relazionali e contesti condominiali nelle città contemporanee al centro del lavoro degli Scafisti scafati, duo albanese che tra ironia, provocazione e voglia di essere "border line" in un sistema di cui fanno parte, hanno realizzato diversi progetti nel contesto urbano bolognese.

Così Arta Ngucaj e Arben Beqiraj presentano alla città Ripiglino, un nuovo lavoro che rientra nel circuito Off di Artefiera, in cui attraverso due momenti performativi renderanno l’architettura civile un luogo espositivo aperto alla cittadinanza. in grado di offrire una nuova prospettiva sia sull’arte che sulla città. Inizialmente attraverso dei panni degli inquilini del palazzo si formeranno dei “cordoni” che collegheranno le diverse abitazioni tra loro, nell’ottica di creare legami di vicinato e di offrire spazi di condivisione.

Successivamente verrà coinvolto il pubblico, grazie a proiezioni visibili dalla strada (la performance sarà in via Don Minzoni), il cui audio richiama i passanti verso l’interno, nel cortile, luogo intimo e protetto del condominio. Qui saranno visibili a tutti i panni che collegano le varie finestre delle abitazioni, su cui sono proiettate immagini dei condomini stessi.

Alla base dell’azione c’è la volontà forte da parte degli Scafisti scafati di creare legami relazionali, partendo da semplici oggetti personali, che tutti mettono in comune non solo con gli altri all’interno del condominio, ma con tutta la cittadinanza. Lenzuola, tovaglie, camice diventano simbolo di un rapporto con l’esterno, di un dialogo dato spesso per scontato e mai approfondito, che è alla base del senso di comunità, una realtà sociale che sembra sempre più alla deriva.

Bologna, dal 28 al 31 gennaio
Info: www.ionart.it