È morto Nicola Carrino, maestro della scultura geometrica

Taranto

Nicola Carrino è morto, ieri ci sono stati i suoi funerali. Aveva ottantasei anni ed è morto nella casa-studio di Roma, dove viveva da oltre cinquant’anni. Tarantino di origine, è sempre rimasto profondamente legato alle sue origini. Nicola Carrino era uno scultore moderno, attraverso il rigore geometrico e l’ordine razionale dava nuova vita a oggetti e materiali industriali. Insieme a Ninì Santoro, Nato Frasca, Giuseppe Uncini, Achille Pace e Gastone Biggi nel 1961 fonda il Gruppo Uno che si prefiggeva il superamento delle correnti informali attraverso forma, spazio, geometria e composizione come coordinate di base. Proprio nella dialettica tra forma e spazio Carrino svilupperà gli esiti più consapevoli del suo lavoro, concependo i Costruttivi e Decostruttivi, parallelepipedi in acciaio destinati ad essere assemblati o frazionati tra loro dal pubblico stesso, dalla gente comune, con lo scopo di costituire nuovi momenti di confronto e relazione tra l’uomo e l’architettura. Le sue opere sono esposte nei musei internazionali e lui ha partecipato a grandi rassegne e manifestazioni ed è stato docente di scultura nelle Accademie di Belle Arti sino al 1992, poi accademico Nazionale di San Luca e suo Presidente nel biennio 2009-2010. Tra i suoi impegni più significativi, negli anni Novanta, il ripensamento di piazza Fontana a Taranto: un antico spazio pubblico della città vecchia riprogettato attraverso le sue forme modulari e la sua progettualità da scultore-urbanista.