Palazzo Lancia, nuovo hub dell’arte contemporanea

Torino

Palazzo Lancia

Che Torino fosse uno dei punti cardinali della geografia dell’arte contemporanea italiana era già cosa nota. E questa nomea è confermata anche dal grande progetto che vede protagonista l’affascinante e maestoso Palazzo Lancia, che si inserisce a pieno titolo nel fermento che caratterizza la città, ancora elettrizzata dal flow di Artissima. La fiera ha chiuso i battenti, ma molti artisti che ne sono stati protagonisti sono stati invitati a esporre nella pancia di questo gioiello dell’architettura industriale, progettato nel 1953 da Nino Rosani, in collaborazione con lo studio Gio Ponti, su commissione di Gianni Lancia. Oggi grazie al progetto visionario dei soci della Bentley Soa l’immobile sta diventando un hangar aperto alla creatività e desideroso di raccontarsi attraverso il fascino dell’arte.

Fino a venerdì 17 novembre, infatti, è possibile vedere la suggestiva mostra Scamming, a cura di Flavio Palasciano e Franziska Sophie Wildförster, che ha chiamato a raccolta artisti internazionali con la mission di dispiegare la natura e immaginare le possibili contaminazioni di miti contemporanei attraverso atti sovversivi di sottrazione e di raggiri strategici. In mostra le opere di Anna-Sophie Berger, Tatjana Danneberg, Melanie Ebenhoch, Oscar Enberg, Haris Epaminonda, Francesca Ferreri, Lena Henke, Renato Leotta, Irina Lotarevich, Paul Maheke, Lydia Ourahmane & Hiba Ismail, Stéphanie Saadé, Fabio Santacroce, Anna Schwarz, Anna Solal e il collettivo Stafett (Minda Andrèn, Jennifer Gelardo, Flavio Palasciano, Alexander Jackson Wyatt).

La mostra è allestita al primo piano del palazzo, la cui struttura si presenta in tutto il suo nudo fascino urbano, con le travi reticolari che dettano le linee di portata.

Palazzo Lancia

Tutti questi spazi, le loro colonne, il cemento che li modella e tutta la loro possente imponenza racchiudono in sé una storia che unisce il genio alla tecnica. Il Grattacielo Lancia, infatti, fu concepito per divenire l’elemento di passaggio tra i due insediamenti industriali preesistenti sui due lati di via Lancia (smantellati nel 2011). La nota particolarità dell’edificio risiede, per l’appunto, nello stare a cavallo di via Vincenzo Lancia, grazie alla struttura a ponte di travi reticolari in cemento armato poggianti su due basi a diedro.

L’influenza dell’architetto Gio Ponti è percepibile dai molteplici riferimenti al Grattacielo Pirelli: la disposizione planimetrica che distribuisce gli uffici lungo le due facciate vetrate e l’alloggiamento di servizi, scale e ascensori nelle due estremità a pianta trapezoidale. Entrambe le facciate principali presentano ampie vetrate a specchio che scandiscono i 16 piani, mentre i prospetti laterali sono caratterizzati da finestre a incasso lungo tutta l’altezza dell’edificio.

Oggi il Palazzo ospita gli uffici della Bentley Soa, una società organismo di attestazione che, tra le altre cose, rappresenta anche un vivace esempio di collezionismo corporate, come dimostrato dalle installazioni di Walter Kopp dislocate tra le stanze e i corridoi. Ma i suadenti lavori dell’artista tedesco non sono i soli a rispecchiare la vitalità creativa di questo luogo. Palazzo Lancia, infatti, nei prossimi mesi diventerà un suggestivo punto di sbocco per i linguaggi artistici più interessanti e innovativi.