Assegnati i premi della 57esima edizione della Biennale

Venezia

Si è conclusa con il rito dei Leoni anche la 57esima Esposizione Internazionale d’arte di Venezia. Il 13 maggio si è tenuta infatti nella sala delle Colonne di Cà Giustinian la premiazione dei vincitori di questa edizione che ha visto la Germania trionfare. La giuria presieduta dallo spagnolo Manuel J. Boria-Villel e composta da Francesca Alfano Miglietti, Amy Cheng (Taiwan), Ntone Edjabe (Camerun) e l’inglese Mark Godfrey ha premiato con il Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale proprio la Germania rappresentata da Anne Imhof. Un progetto che ha scommesso sulla relazione tra corpo e spazio, mediata da sentimenti d’inquietudine e alienazione, dando vita, come ha motivato la giuria a ”un’installazione potente e inquietante che pone domande urgenti sul nostro tempo.

E ancora, Leone d’Oro miglior artista a Franz Erhard Walther con le sue strutture cromatiche accese, pensate per ridefinire, scandire e articolare lo spazio, attivando relazioni dinamiche tra persone, ambienti e geometrie: un lavoro che mette insieme forme, colore, tessuti, scultura, performance coinvolgendo lo spettatore. Menzione speciale agli artisti Charles AtlasPetrit Halilaj e per la partecipazione nazionale al Brasile, rappresentato da Cinthia Marcelle; Leone d’Argento miglior artista emergente ad Hassan Khan, raffinato ricercatore nel campo della sound art, che con la sua Composition for a Public Park allestita nel Giardino delle Vergini, ha creato per la giuria un’esperienza coinvolgente politica e poetica dove voce, suono e orizzonte, sono uniti in un dispositivo percettivo a cielo aperto. Resta il dispiacere per l’assenza dell’Italia. Neanche una menzione al padiglione curato da Cecilia Alemani, che con le opere di Roberto Cuoghi, Giorgio Andreotta Calò e Adelita Husni-Bei ha regalato momenti di altissima qualità e di profonda emozione, forse il primo padiglione italiano che in tanti anni è emerso con forza tra le presenze nazionali.