Lo spazio espositivo Barriera ospita l’ottava edizione del Mirror Project

Torino

Lo spazio espositivo Barriera  ha inaugurato l’ottava edizione del Mirror Project, evento annuale promosso dall’associazione per sostenere giovani curatori e artisti. Per festeggiare i dieci anni dalla nascita dello spazio, il Mirror Project si è focalizzato per la prima volta sull’istituzione che lo ospita: Barriera, diventato allo stesso tempo il contenitore e il contenuto del progetto. A cura di Sergey Kantsedal e Veronica Mazzucco, il progetto si è svolto in quattro momenti. Lo scopo della mostra è spostare gli equilibri dell’istituzione, portarla a guardare dentro di sé andando alla riscoperta delle sua identità, a uscire dalla routine quotidiana, adottare un diverso punto di vista e aprirsi verso il quartiere che la ospita e dal quale prende il nome. 

Un progetto che gioca con il format della mostra adottando un’idea di curatela intesa come prendersi cura di qualcuno, basata sulle relazioni empatiche e affettive che si instaurano tra istituzioni, artisti, curatori, pubblico e che invitano a pensare l’arte contemporanea in modo non elitario. I curatori hanno, dunque, immaginato Barriera come una persona che, come ogni essere umano, ha bisogno per vivere di amare ed essere amato. A partire da questo presupposto i quattro artisti coinvolti hanno sviluppato degli interventi ”terapeutici”al fine di stimolare i sensi vitali dell’istituzione. Sono stati presentati uno di seguito all’altro, sommandosi di settimana in settimana, fino alla conclusione del progetto, momento in cui il percorso terapeutico si conclude e di fatto è possibile leggere la mostra nella sua interezza.

Le quattro azioni sono identificate da quattro parole chiave, Identità, Corpo, Mondo e Sogni, che scandiscono le diverse sequenze del progetto e rappresentano le dimensioni di Barriera sulle quali si vuole intervenire. Si è cominciato il 7 aprile con una riflessione sull’Identità dello spazio, realizzata dal collettivo Apparatus 22, alludendo alle opere delle singole collezioni appartenenti ai soci di Barriera e conservate nel deposito, il cuore dell’istituzione. Il 13 aprile si è svolto il secondo appuntamento con la presentazione dell’intervento di Hannes Egger sul Corpo, con il quale il progetto si è espanso nello spazio espositivo, ovvero l’esoscheletro di Barriera. Siete ancora in tempo per gli ultimi due incontri. Il 22 aprile con Cose Cosmiche a esplorare il Mondo e il 28 aprile il percorso si conclude con la parola chiave Sogni, interpretata da Stefano Fiorina: un ritorno all’interno dello spazio espositivo attraverso un momento conclusivo di festa. L’intero percorso è poi raccontato all’interno di una pubblicazione distribuita con l’ultimo evento in programma. Info: www.associazionebarriera.com