Dieci anni nel paese delle meraviglie

A chi va sempre di fretta e, spesso, cerca una lettura ”tanto per”, il consiglio è quello di tenersi a debita distanza da un volume come questo. Un libro impegnativo, nel senso migliore del termine, perché quando il lettore avrà finito di scorrere le quasi 600 pagine di cui è composto, si renderà conto del lavoro certosino che c’è stato dietro. E di questi tempi non è poco. Il riferimento è all’affascinante Dieci anni nel paese delle meraviglie (La pubblicità per linea Gig dal 1976 al 1986) realizzato dai fiorentini Alberto, Lapo e Niccolò Ferrarese. Pubblicato da Phasar edizioni, questo corposo volume (578 pagine, 35 euro) ricco di illustrazioni rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato – ormai perduto, ma che fa scorrere più di una lacrima – degli anni settanta e ottanta; un universo, quello, contraddistinto da creatività sfrenata, sviluppo professionale ed economico che viene sviscerato attraverso i ricordi di Alberto Ferrarese, titolare e creativo dell’agenzia di pubblicità Phasar, e dei vari collaboratori dell’epoca.

«Mai avrei immaginato di essere considerato, un giorno, quasi un ”creatore di universi”; di aver contribuito, insieme al mio team di allora, al formarsi di un immaginario collettivo di un’intera generazione di bambini, adesso adulti», si legge nell’introduzione. Dunque Alberto Ferrarese si sofferma sulle sue origini di musicista nei locali degli anni sessanta («chi suonava in un complesso musicale era talvolta considerato dalla famiglia un poco di buono»), la partecipazione alle sigle per Carosello («una trasmissione che ha contribuito a fare la storia della televisione e del costume del nostro paese»), i primi passi nel mondo della pubblicità, fino alla fondazione dell’agenzia Phasar e all’incontro, nella seconda metà del 1976, con Gianfranco Aldo Horvat, nel periodo in cui il giovane consorzio linea Gig (Gruppo italiano giocattoli) stava deflagrando come nuova potenza commerciale nel settore dell’intrattenimento per bambini.

È l’inizio di quella che si rivelerà un’importante collaborazione nel campo della pubblicità del giocattolo, un rapporto umano e professionale che attraverserà quasi un decennio, per concludersi tra la fine del 1985 e i primi mesi del 1986. Ed è proprio nel periodo considerato che verranno realizzate note campagne pubblicitarie – da Fiammiferino a Playmobil, dai Micronauti a Diaclone, dai Trasformer a Pelocaldo fino a Brillantina rimbalzina, ma si potrebbe proseguire all’infinito – e il racconto, oltre a ripercorrerle, menziona aneddoti, retroscena, discussioni e situazioni divertenti. E ancora, spunti interessanti e focus destinati sia ad appassionati e curiosi sia a chi pensa (illudendosi) di conoscere tutti i segreti del marketing. Nel testo si parla infatti di prodotti strategici e prodotti tattici, pubblicità, budget e progetti creativi, meeting report, ideazione dei nomi dei personaggi, processi di riposizionamento, ”italianizzazione”. Come rimarca Alberto Ferrarese: «un nostalgico, ma divertente, viaggio a ritroso nel tempo».

Info: www.phasar.net

Articoli correlati