L’estasi secondo Turi Avola

L’ultimo lavoro di Turi Avola nasce nel 2013 durante un viaggio a Berlino, quando il fotografo siciliano si imbatte in un libro sui corpi dei Santi custoditi nelle cattedrali d’Europa dal 1600 in poi, rimanendo letteralmente folgorato dal contrasto tra gli ornamenti preziosi e i corpi dei sacri morti ormai ridotti a scheletro o imbalsamati. Nasce così Excessus Mentis, serie di 12 ritratti femminili ornati da gioielli, maschere e corone su corpi nudi ma vitali: lo stile dark dei lavori precedenti di Avola cede il passo a misticismo ed estasi, i soggetti ritratti in preda allo stato descritto da Dante nel Primo Canto del Paradiso come «trasporto della mente verso Dio», evocano esperienze di un terreno di confine tra corpo e anima dove la ragione si perde. Pubblicato il 20 Marzo, giorno dell’equinozio di Primavera ed evento che nella Divina Commedia segna l’ingresso di Dante in Paradiso, il progetto fotografico segue un iter di diffusione al pubblico totalmente improntato alla condivisione sul web, per raggiungere le persone attraverso i social con l’intento di raccoglierne anche le reazioni. Abbiamo intervistato l’autore alla vigilia della pubblicazione. 

Hai scelto di presentare questo progetto direttamente sul web: un segno di protesta verso il sistema delle gallerie o semplicemente una scelta alternativa?
«Ovviamente la rete è il modo migliore per raggiungere più persone possibili interessate all’argomento e sicuramente può essere considerato come anteprima di una mostra itinerante. Penso che come primo passo, pubblicare un progetto con una mostra sia ormai riduttivo, limitato solo alle poche persone raggiunte dall’invito o meglio, limitato alle persone che avrebbero avuto la possibilità di partecipare alla mostra. Lo scopo di un artista è comunicare attraverso le proprie creazioni quindi qualsiasi mezzo per raggiungere lo spettatore deve essere considerato, dai mezzi più standard e formali a quelli più interattivi, come il Web. Excessus Mentis è presente da Domenica 20 Aprile alle 20.00 su Facebook, Instagram e Tumblr e da Aprile sono previste ulteriori novità. Mi piacerebbe che il pubblico seguisse le pubblicazioni e si sentisse libero di esprimere il proprio punto di vista sfruttando i diversi canali».

L’estasi unisce l’uomo alla dimensione divina: dove finisce l’estasi mistica e dove comincia l’erotismo, nei soggetti che hai rappresentato? È l’elemento comune dell’estasi a tenere assieme le due cose, oppure è il misticismo a prevalere sull’eros e il nudo solo una rappresentazione della fisicità?
«L’estasi mistica in Excessus Mentis è un fattore molto rilevante. Ne sono stato sempre affascinato, sin da bambino, influenzato anche dalla cultura e dalle tradizioni religiose della mia terra, la Sicilia. Sicuramente non deve essere sottovalutato l’aspetto erotico. Ho sempre considerato l’estasi molto erotica, non in quanto associata all’atto sessuale bensì da un punto di vista estetico e di espressione. Il collo e le spalle di una donna, elementi molto erotici, sono al centro degli scatti della serie».

Dove hai trovato tutte quelle maschere?
«La maggior parte delle corone e delle maschere sono state ideate e create da me, grazie al supporto e all’aiuto delle persone che mi sono state vicine nella creazione del progetto, come le ragazze, che hanno messo a disposizione dei loro accessori rendendo l’opera ed il lavoro ancora più unico».

A proposito, le protagoniste degli scatti sono tutte modelle?
«Si, ci sono delle modelle professioniste ma non tutte, alcune sono ballerine o performer Burlesque».

Info: turiavola.carbonmade.com