Nobuyoshi Araki

Nobuyoshi Araki lega da sempre nei suoi scatti tradizione ed esperimento spudorato, rimanendo costantemente in bilico tra sublimazione e ironia del rito, decadenza e immortalità del simbolo, con l’obiettivo di rendere possibile la convivenza degli opposti. Dagli anni sessanta a oggi, l’artista ha raccontato con centinaia di fotografie e più di 450 libri fotografici l’eros dei rituali orientali, rinnovando il magnetismo dei simboli della tradizione giapponese quasi per scandalizzare lo spettatore, coinvolgendolo in una cerimonia a cui privare lo sguardo diventa impossibile.

Con Ojo Shashu – Photography for the after life: alluring hell curata dal Foam insieme all’artista, va in scena ad Amsterdam una grande retrospettiva in cui Araki propone il suo sguardo intimo, attraverso le tappe più significative della straordinaria produzione fotografica della sua vita. Il titolo della mostra nasce dalla riscoperta della sua serie in bianco e nero Alluring hell e dal libro buddista giapponese Ōjōyōshū del 985 a.c. su paradiso e inferno, che Araki da sempre esplora in analogia con il costante parallelismo tra sesso (la vita) e morte. L’esposizione è un’accurata selezione di immagini della produzione del maestro: volgari e sovversive, pornografiche e intime, ironiche e poetiche. Da Sentimental Journey, sul viaggio con l’ultima moglie Yoko, passando per la serie di Polaroid sbiadite Impossible, dalla riscoperta dei nudi in bianco e nero di Alluring Hell su cui Araki stesso intervenne con rapide pennellate a colori accesi, del 2008, fino ad arrivare alla serie dark qARADISE con bambole e fiori, creata proprio negli ultimi mesi prima della mostra. La mostra sarà esposta al museo di Amsterdam (una della migliori gallerie di fotografia contemporanea) fino a marzo. Ojo Shashu-Photography for the after life: alluring hell svela complessità e ossessioni, ma allo stesso tempo assume il tono di un conflitto -quello dell’artista settantaquattrenne- tra l’accettazione o la resistenza al declino della vita.

Dal 19 Dicembre al’11 marzo, Foam, Amsterdam; info: www.foam.org