Appello a Franceschini: «Non liquidate i soprintendenti storico-artistici»

Roma

Dopo la proposta del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini di ridurre il numero delle soprintendenze (ben 32 posti di dirigente in meno), la polemica non si è fatta attendere. I soprintendenti storico-artistici hanno firmato una lettera al ministro in cui chiedono di conservare un’isituzione che risale al 1907. Tra le firme ci sono nomi molto noti: da Maria Vittoria Marini Clarelli a Cristina Acidini, insieme a Luca Caburlotti, Lucia Arbace, Marta Ragozzino, Fabrizio Vona, Marica Mercalli e tanti altri per un totale di 23 firme. Il progetto di Franceschini sarebbe quello di accorpare le soprintendenze in favore di strutture miste che comprendano beni storico-artistici, architettonici e paesaggistici. L’appello contrario si fa sentire anche tra gli archeologi che non dovrebbero essere toccati da questo provvedimento ma comunque vogliono schierarsi contro la «mortificazione di un quadro di professionalità così articolate e specialistiche». La preoccupazione maggiore è che alla guida di queste soprintendenze miste possano accedere solo gli architetti che rimangono i più titolati ad avere competenze sul paesaggio e, infine l’idea di separare i musei, spesso gestiti da storici dell’arte, dalle soprintendenze.