Il meglio degli archivi in mostra a palazzo Pitti

firenze

Tre documenti archivistici di Michelangelo; un disegno di Raffaello; l’atto di battesimo di Leonardo da Vinci e un altro testo che reca le sue postille; una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante; opere attribuite ad Andrea Mantegna, Alessandro Allori e Giovanni Stradano; autografi di Girolamo Savonarola, Poliziano, Cosimo I de’ Medici, Joachim Winckelmann, Ugo Foscolo, Giuseppe Pelli Bencivenni, Giovanni Fabbroni, Pietro Vieusseux, Eugenio Barsanti, Vasco Pratolini, Eduardo De Filippo e Dino Campana, del premio Nobel Eugenio Montale (presente anche con due inediti acquerelli). Tutto questo, e molto altro, è possibile ammirare nella mostra che ha aperto il programma di Firenze 2014 Un anno ad arte dal titolo Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze in programma fino al 27 aprile nella sala Bianca di Palazzo Pitti. Obiettivo dell’esposizione – che propone all’attenzione dei visitatori ben 133 pezzi tra documenti manoscritti, libri e disegni provenienti da 33 enti fiorentini – è offrire a tutti l’opportunità unica di ammirare una selezione di gioielli cartacei conservati in alcuni dei principali scrigni culturali della città. Tra questi non manca una selezione di inediti, sequenza di mai visti di carta che arrivano da vari archivi e biblioteche.

Il primo riguarda Michelangelo Buonarroti ed è una paginetta recante alcuni schizzi di blocchi di marmo con sagoma per una crocifissione, in pratica le istruzioni per cavare dalla montagna alcuni blocchi lapidei tra cui uno a forma di croce pronto per essere scolpito. Mostrato a Vienna nel 1997, il documento, custodito nell’archivio della fondazione Casa Buonarroti, in Italia non è mai stato esposto in pubblico. Grazie a questa mostra, per la prima volta si potranno ammirare antichi manoscritti – tra cui un corale del XIII secolo – provenienti dagli archivi della Misericordia di Firenze, del convento della santissima Annunziata e dei Buonomini di san Martino, tre enti che non avevano mai effettuato prestiti prima di questa mostra. E ancora: tra i documenti e i libri si segnalano il primo vocabolario della Crusca del 1612, l’edizione de Le vite di Vasari del 1568, il primo numero di Topolino del 1932, un copialettere di Bianca Cappello, ben sette esemplari della Divina Commedia (tra cui una con le illustrazioni di Alessandro Botticelli), l’atto di concessione del re Luigi XI di Francia a Piero de’ Medici per inserire i gigli di Francia nello stemma della dinastia toscana, la legge di Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena che nel 1786 aboli’ la pena di morte nel Granducato di Toscana, il Libro di Montaperti, il Testamento di Folco Portinari, il registro dell’Istituto degli Innocenti che riporta il nome della prima bimba abbandonata nella pila di pietra (Agata Smeralda), un papiro del IV-I secolo avanti Cristo.