Il dipinto di Pollock che divide la moglie e l’amante

New York

Rosso, nero e argento è l’opera di Jackson Pollock finita al centro di una diatriba tra due fantasmi: quello della moglie dell’artista, Lee Krasner, e della sua amante, Ruth Kligman. Le due donne sono ormai morte da anni. Ma le loro famiglie, come racconta Repubblica, continuano a litigare per via di questo dipinto. Il problema è che non sono tutti d’accordo sull’attribuzione a Pollock di quest’opera. Da un lato ci sono gli eredi dell’amante, che ne rivendicano l’autenticità perché, sostengono, questa sarebbe stata realizzata per la donna come dono d’amore nella casa dove il grande artista viveva con lei. E a testimonianaza di ciò hanno trovato anche la prova: un pelo. Proprio così, un pelo di orso bianco incrostatosi tra le pennellate di Pollock sulla tela. Sembra strano a dirsi ma effettivamente nell’alcova dei due amanti c’era un tappeto di orso bianco e questo tassello secondo gli eredi compone il puzzle dell’intricato intreccio. Tutto risolto? Niente affatto. Perché sull’altra sponda c’è chi ritiene che questo indizio non sia una prova sufficiente per stabilire la paternità dell’opera. Potrebbe essere stata realizzata in quella casa, ma non da Pollock, ma da qualcun altro. E a rafforzare questo dubbio ci sarebbe il fatto che gli esperti hanno stabilito che le pennellate e gli elementi che compaiono nel quadro non sono gli stessi che caratterizzano le altre opere dell’artista. Che fare? Intanto il comitato di autenticazione nel 1995 ha stabilito che la proprietà del quadro è della Kligman, ma con una formula abbastanza originale: dicono, cioé, che Rosso, nero e argento è un'”opera problematica”. Tradotto: per ora non possiamo dire con certezza che il quadro sia a firma di Pollock, ma se in futuro qualcuno dovesse accertare il contrario noi non ci opporremo. Il dettaglio è, chiaramente, non poco rilevante. Anche perché se il quadro restasse con la classificazione “attribuito a Pollock” il suo valore si continuerebbe ad aggirare intorno ai 50mila dollari. Diversamente, se venisse autenticato come un originale dell’artista, come sperano gli eredi Kligman, il suo valore schizzerebbe su cifre milionarie. Per il momento, quindi, possono stare tranquilli i familiari della moglie, che non si sentono defraudati da uno smacco milionario. D’altro canto, forse, la loro pace potrebbe non durare a lungo.