Dalle pulsioni al linguaggio artistico

Sempre più spesso l’attenzione di quanti operano nel campo dell’arte contemporanea è rivolta alle esperienze dei giovani e conseguentemente ai luoghi dove avviene la loro formazione. A guidarli è l’intenzione di operare lì dove nulla può essere dato per scontato, ma soprattutto la necessità di comprendere come la creatività possa trasformarsi in ricerca artistica, sviluppando innate propensioni caratteriali. Il luogo deputato affinché il talento possa diventare professionalità è l’Accademia di belle arti: essa, infatti, rappresenta l’unico luogo istituzionalmente riconosciuto, in cui le pulsioni creative possono trasformarsi concretamente in linguaggio artistico.

L’Accademia di belle arti di Frosinone viene fondata nel 1973, in un territorio che all’arte fin dall’antichità ha dato contributi importanti, rappresenta per il basso Lazio un importante riferimento non soltanto per l’attività istituzionale di formazione, quanto soprattutto per quella di promozione, in un luogo in cui la politica troppo spesso ha sottovalutato il ruolo della cultura, anche in rapporto alla crescita economica. L’istituzione che dirigo, dopo anni di grandi difficoltà, legate soprattutto alla mancanza di spazi idonei alla didattica, ha recentemente ottenuto una sede adeguata, il palazzo del Tiravanti, con l’obiettivo di affermare con rinnovata energia e ferma determinazione la propria centralità in un territorio che necessita di input e soprattutto occasioni di sviluppo. Non a caso, infatti, accanto all’ampia offerta formativa, studiata per meglio rispondere ai bisogni del territorio, del mondo imprenditoriale e dei nuovi orientamenti lavorativi, connessi alle professioni emergenti nel campo delle arti visive e della progettazione artistica, oggi non nasconde l’ambizione di offrirsi come luogo privilegiato di incontro, confronto e scambio in nome dell’arte in un momento di crisi profonda che mette a dura prova i valori di un’intera società, perché l’obiettivo non è solo formare gli artisti di domani, ma di contribuire attraverso l’arte e la cultura alla rinascita del territorio di riferimento.

In questa ottica l’accademia si è fatta promotrice di una serie di eventi di grande importanza, che vanno dalla progettazione di mostre alla produzione di conferenze e workshop, i cui protagonisti sono stati non solo gli studenti, per esempio per la spettacolare Animalia, arte del riciclo – allestita dal corso di decorazione di cui sono docente per Giffoni film festival e poi portata in spazi di grande prestigio come l’Acquario romano – ma anche alcune delle figure più importanti del panorama artistico e culturale contemporaneo: artisti del calibro di Ugo Nespolo e Nicola Carrino, direttore di musei del calibro di Rosa Maria Malet della Fondazione Miró di Barcellona, critici come Luciano Caramel e Simonetta Lux e poi editorialisti come Filippo Di Giacomo, fotoreporter come Rino Barillari e registi come Daniele Luchetti.

Molti dei nostri ragazzi, infine, si sono messi in luce in manifestazioni di grande importanza come il Premio nazionale delle arti: Claudio Fusaro, Alessandra Fossacreta, Stella Maurelli, Martina Garofali, Francesca Rossi e Irene Scarchilli o la selezione ad altri premi: Federica Casalati per la decima edizione di C’arte ad arte, premio internazionale di incisione. Per il prossimo anno accademico sono in programma diverse iniziative per festeggiare il quarantennale della fondazione dell’istituzione che dirigo e studenti e docenti saranno chiamati a testimoniare il loro talento e il loro sapere. Info: www.accademiabellearti.fr.it

Luigi Fiorletta, direttore dell’Accademia di belle arti di Frosinone