In Romania un falò con le opere di Picasso e Monet

Caracliu

Assurdo ma vero. In Romania è successo proprio questo. Dopo lo spettacolare furto di opere di Picasso, Monet, Matisse, Gauguin e de Haan al museo Kunsthal di Rotterdam, avvenuto in poco più di un minuto nella notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2012 da parte di una banda di ladri di nazionalità romena, la refurtiva non era stata più rinvenuta. Il valore complessivo del bottino ammontava a decine di milioni di euro, motivo in più per cercare disperatamente i quadri: La testa di arlecchino di Pablo Picasso, La donna che legge in bianco e in giallo, di Henri Matisse, Il ponte di Waterloo e Il ponte di Charing Cross di Claude Monet, Donna davanti a una finestra, di Paul Gauguin e Autoritratto di Meijer de Haan. Ma anche dopo l’arresto dei colpevoli le opere non sono state ritrovate. E oggi la notizia che la madre di uno di loro, in preda alla preoccupazione per la detenzione del figlio, convinta di poterlo scagionare ha bruciato in una stufa l’intero patrimonio artistico, con tanto di scarpe, sedie e altri rottami per aizzare le fiamme. Ora non solo rischia di essere condannata per complicità, ma anche di essere accusata di crimini contro l’umanità, per aver distrutto un tesoto dell’arte del Novecento.