Piccolo battibecco davanti alla galleria di piazza San Marco della fondazione Bevilacqua la Masa. Un minuto gruppo di manifestanti critica la scelta della fondazione di presentare Edvard Munch; a loro avviso artista lontano dalla giovane creatività che richiede la biennale e la stessa fondazione veneziana. Ma tutto sembra confuso. Infatti i manifestanti non tengono in considerazione che dell’artista nordico si presentano opere poco note e a confronto con il giovane creativo norvegese Lene Berg sottolineando in questo modo la reale funzione della manifestazione lagunare: un legame tra ciò che era e ciò che è, il succo del contemporaneo che non ha futuro senza una sguardo al passato. «Grazie a questa mostra – ci dice Angela Vettese presiedente di fondazione Bevilacqua la Masa – riusciremo a raccogliere i fondi necessari per finanziare numerosi progetti dedicati a giovani artisti». Liberi di manifestare, certo, ma è assurdo farlo contro una realtà che da sempre ha promosso le nuove tendenze artistiche basandosi il più delle volte solo sulle proprie forze. Che poi tra i manifestanti ci siano artisti non vincitori di concorsi della fondazione lascia qualche sospetto.