Ravera “salva” il teatro Argentina

Roma

«I debiti che la Regione ha contratto con il teatro Argentina saranno onorati. Non è una promessa ma un impegno e, per noi, un impegno è una cosa seria. Ci piace pensare, però, di non essere dei bancomat più o meno rapidi ma dei partner che mettano a disposizione fondi e luoghi per avventure culturali comuni. La nostra missione è molto semplice: rendere l’arte e il teatro accessibili al maggior numero di cittadini». Parola di Lidia Ravera, neoassessore alla Cultura e alle politiche giovanili della regione Lazio, che oggi ha partecipato alla presentazione della stagione teatrale 2013-2014 del teatro Argentina. L’obiettivo di Ravera è quello di illuminare tutti i palcoscenici, restaurare e far ripartire tutti i teatri sparsi per le cittadine e i paesi del Lazio. «Vogliamo impedire che i teatri chiudano, facendoli diventare il cuore pulsante di un territorio. Alcune tra le più importanti compagnie d’innovazione – aggiunge Ravera – andranno a fare le prove dei loro spettacoli nei teatri del Lazio. Saranno prove aperte al pubblico. Daranno un senso di privilegio a realtà periferiche. Sarà un’inversione di tendenza». A fare il punto su quanto la Regione deve al teatro Argentina è il presidente dello stabile romano, Franco Scaglia: «La Regione – spiega – deve al teatro Argentina tra i 4 e i 5 milioni di euro che risalgono al 2009. Il Comune, invece, ci deve per quest’anno 700mila euro. I debiti sottolinea Scaglia non sono un problema di poca o scarsa volontà delle diverse giunte, ma è di sostanza: organizzazioni culturali di questo genere hanno bisogno non più dell’intervento pubblico ma di aprirsi ai privati. Questa è l’unica strada possibile. La questione dei finanziamenti si risolve cambiando il sistema: si deve arrivare ad un modello pubblico privato. Il teatro pubblico, comunque, deve aprirsi alla cittadinanza e offrire produzioni che interessino soprattutto dal punto di vista culturale».