Art Basel, a ruba l’aragosta milionaria di Jeff Koons

Nel secondo giorno dell’anteprima VIP di Art Basel, Gagosian ha venduto la scultura dell'artista per una cifra a sette zeri

Ad Art Basel, tra le opere che più hanno attirato l’attenzione – e i portafogli dei collezionisti – c’è stata una scultura monumentale di Jeff Koons, raffigurante una brillante e iperrealistica aragosta. A chiuderne la vendita è stata la potente galleria Gagosian, che ha confermato il passaggio di mano per una cifra a sette zeri, mantenendo la discrezione sull’acquirente.

Realizzata con materiali lucidi e dai colori sgargianti, la scultura si inserisce perfettamente nel vocabolario visivo dell’artista americano, noto per la sua estetica pop, l’uso di simboli del consumismo e l’abilità nel trasformare oggetti quotidiani in icone d’arte. L’aragosta in questione è anche un riferimento diretto alla storia dell’arte, che richiama ironicamente sia Salvador Dalí – celebre per la sua Lobster Telephone – sia la cultura di massa, in particolare quella americana, fatta di cartoon, giocattoli gonfiabili e oggetti da luna park.

Un’aragosta protagonista a Basilea

L’opera era esposta in uno degli stand più visitati della fiera, accogliendo un flusso costante di curiosi, collezionisti e fotografi. Nonostante il clima leggermente più calmo rispetto al primo giorno di fiera – in cui diverse gallerie avevano registrato vendite lampo – Gagosian ha dimostrato ancora una volta la sua forza di fuoco nel piazzare opere di grande impatto mediatico e valore commerciale, continuando a puntare sulle icone pop dell’arte contemporanea. L’aragosta ha catalizzato lo spirito stesso della fiera di Basilea, tra spettacolo, lusso, ironia e una costante negoziazione fra arte e mercato. Non si tratta solo di vendere, ma di costruire narrazioni visive che restano nella memoria del pubblico.

La vendita della scultura rafforza la posizione di Jeff Koons come uno degli artisti viventi più quotati al mondo, nonostante le oscillazioni del mercato e le critiche che ciclicamente mettono in discussione la profondità concettuale della sua produzione. Ma se c’è una cosa che Koons sa fare è polarizzare l’opinione pubblica e, nel frattempo, continuare a vendere. Il suo stile inconfondibile – a metà tra il brillante e il kitsch, tra l’industriale e l’artigianale – continua ad attrarre collezionisti disposti a investire cifre significative pur di assicurarsi un pezzo della sua iconografia.