The Phair 2025 inaugura la sua sesta edizione alle OGR

Oltre 50 gallerie italiane e internazionali presentano opere di maestri e artisti emergenti in un ricco programma di talk e incontri nella fiera torinese dedicata all’immagine

Dal 9 all’11 maggio 2025, Torino torna a essere il centro della fotografia internazionale con la sesta edizione di The Phair, l’attesa fiera dedicata all’immagine e alla fotografia d’autore. Ospitata per il secondo anno consecutivo negli spazi delle Officine Grandi Riparazioni (OGR), la manifestazione riunisce cinquanta gallerie italiane e internazionali e propone un ricco programma espositivo e culturale. Tra nuove tendenze e omaggi ai maestri del passato, l’evento si configura come un appuntamento imprescindibile per collezionisti, esperti del settore e amanti della fotografia. Con un’attenzione particolare ai talenti emergenti, al collezionismo e alla valorizzazione degli archivi storici, la fiera si presenta come uno spaccato del panorama artistico contemporaneo offrendo molteplici chiavi di lettura sull’uso dell’immagine nella società attuale.

Le gallerie e le opere in mostra di The Phair 2025: un viaggio nell’immagine

Cinquant’anni di fotografia tra memoria storica e sperimentazione artistica: questa è la proposta della sesta edizione di The Phair. La fiera riunisce cinquanta gallerie provenienti da Italia, Belgio, Germania, Gran Bretagna e Svizzera, presentando un’offerta che spazia dai grandi nomi storici alle ricerche più attuali. Dalla Galleria Antonio Verolino di Modena arrivano opere di Luigi Ghirri risalenti al periodo 1970-1991, affiancate da uno scorcio romano di Gabriele Basilico del 2000 e da fotografie concettuali in bianco e nero di Cesare Leonardi, scattate nel 1976.

La galleria Noero di Torino propone immagini di Robert Mapplethorpe e un’opera di Sam Falls, mentre Tucci Russo espone lavori di Jan Vercruysse della serie Camera Oscura, con protagonisti che evocano Arlecchino, Alice e Josephine Baker. La Jaeger Art di Berlino presenta un omaggio a George Hoyningen-Huene, accostato a Gregor Törzs, autore di scatti stampati su carta giapponese ultrasottile dal suggestivo effetto radiografico.

Tra gli stand si distinguono inoltre i tarassachi su fondo nero di Vincenzo Agnetti e le piccole opere di Tomaso Binga, portati dalla galleria romana Erica Ravenna, mentre BKV Fine Art di Milano propone un duo inedito formato da Mario Schifano e Jan Fabre. Infine, la Ticinese Art Gallery espone i fotomontaggi architettonici di Roberto Rinella, opere che ingannano l’occhio simulando vedute urbane reali, pur essendo costruite da decine di scatti sovrapposti.

Incontri, talk e nuove generazioni

Oltre all’esposizione delle opere, The Phair 2025 si distingue per un programma culturale pensato per stimolare il dibattito e il confronto nel mondo del collezionismo fotografico. Durante i tre giorni della fiera, il Talks Program propone incontri e approfondimenti dedicati al collezionismo privato, corporate e istituzionale, coinvolgendo direttori di musei, fondazioni, collezionisti e art advisor.

Ampio spazio viene riservato ai giovani artisti: in collaborazione con Eva Frapiccini, viene lanciato un progetto dedicato ai talenti under 40, selezionando dieci voci emergenti tra le più significative del panorama contemporaneo. L’iniziativa intende promuovere nuove ricerche artistiche e collegarle a una rete internazionale in espansione.

Il pubblico ha inoltre l’occasione di incontrare di persona alcuni degli artisti presenti. Tra questi, il regista e fotografo britannico Peter Chelsom racconta il legame tra cinema e immagine fissa, mentre la torinese Marta Scavone, 27 anni, condivide le sue ambizioni nel mondo dell’arte visiva. Il focus della manifestazione si estende anche alla rappresentazione femminile con opere selezionate per un premio assegnato in collaborazione con Just the Woman I am.

Tra archivi storici e fotografia: il tema di questa edizione di The Phair 2025

L’edizione 2025 di The Phair si sviluppa attorno a un’immagine simbolo: Torino, giostra Zeppelin in movimento (1934) di Mario Gabino, custodita presso l’Archivio Fotografico d Musei Civici. Questo omaggio al patrimonio visivo nazionale è il punto di partenza per una riflessione più ampia sulla valorizzazione e l’accessibilità degli archivi storici italiani.

Le Officine Grandi Riparazioni diventano così non solo spazio espositivo, ma luogo di incontro tra memoria e innovazione. La fiera affronta poi temi di grande attualità, con uno sguardo sempre attento alla ricerca formale e concettuale. Come sottolinea il direttore Roberto Casiraghi: “The Phair dal 2019 si è posta come obiettivo di rappresentare a differenti tipologie di pubblico una sorta di censimento, non solo commerciale, di quanto accade nel mondo dell’arte con riferimento esclusivo all’uso dell’immagine”. La manifestazione conferma così la propria volontà di rappresentare un punto di osservazione privilegiato sul linguaggio fotografico e le sue declinazioni.