Formafantasma esplora a Venezia un design del riuso

In sintonia con la Biennale di Architettura, la mostra di Formafantasma al Negozio Olivetti di Venezia affronta il tema dei rifiuti tecnologici

Nello scenario di una Venezia che ospita la 19. Biennale Internazionale di Architettura il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta negli spazi dello storico Negozio Olivetti in Piazza San Marco la mostra Formafantasma. The Shape of Things to Come. A cura di Bartolomeo Pietromarchi, l’esposizione si concentra sugli arredi di design progettati dal duo di designer, architetti e artisti Formafantasma e realizzati riciclando parti di macchinari elettronici obsoleti, che assumono così una nuova funzione e nuove forme, offrendo l’occasione di affrontare il tema dei rifiuti tecnologici.

Una mostra anche educativa

L’esposizione di Formafantasma racconta come i processi produttivi condizionano la società e la cultura, esplorando gli aspetti negativi del modo di produrre e vivere basato sul consumo. Grazie ad alcuni video – come quello che scompone nelle sue minime componenti uno smartphone o quello sull’obsolescenza programmata – e all’esposizione di alcuni oggetti iconici della cultura “usa e getta” – da una lampadina a incandescenza alle cartucce per stampante -, la mostra informa ed educa, nel pieno spirito della missione del FAI, e lo fa lanciando un messaggio costruttivo di fiducia nel futuro, anche a partire dal design.

Aperta al pubblico dall’8 maggio al 28 settembre 2025, la mostra trova infatti un secondo livello di racconto nel prendere forma nel Negozio Olivetti, gestito dalla FAI dal 2011, le cui macchine storiche, come afferma Daniela Bruno, la direttrice culturale FAI, «testimoniano gli albori di una rivoluzione tecnologica di cui la Olivetti fu protagonista a livello mondiale, gli oggetti realizzati con le macchine riciclate raccontano l’altra faccia di quella storia e gli esiti di quel progresso, non del tutto felici, svelandone alcune ombre e soprattutto gli attuali costi, per l’uomo e per l’ambiente».

Il design come strumento di trasformazione

La fiducia nelle possibilità del design, come dell’architettura, riprende la lezione di Adriano Olivetti, per cui è un dovere coniugare la funzionalità e l’estetica con l’etica, con la consapevolezza e con l’impegno della responsabilità sociale. Come afferma il curatore Bartolomeo Pietromarchi nel dialogo con i Formafantasma pubblicato nel testo in catalogo: “Credo che il progetto metta in scena una tensione davvero interessante tra il contenuto e il contenitore della mostra. Da un lato, abbiamo la logica effimera dell’obsolescenza programmata che è il concept sul quale i Formafantasma hanno sviluppato il progetto per questa mostra e le nuove opere in ceramica e oro, dall’altro, l’architettura di Scarpa e i prodotti Olivetti, che condividono una stessa filosofia su durabilità, estetica e valore sociale attraverso materiali e soluzioni progettuali pensati per resistere al tempo”.

Il progetto si inserisce perfettamente nel tema di questa Biennale d’Architettura, esplorando le intersezioni tra architettura, tecnologia e scienza, e invitando allo stesso tempo a una lettura inedita e contemporanea del Negozio Olivetti e della sua collezione, oltre che in occasione dei 50 anni di attività del FAI.

La mostra di Formafantasma a Venezia

Per questa occasione Formafantasma riprende e amplia il progetto Ore Streams, avviato nel 2017 e incentrato sul riciclo degli scarti dell’industria elettronica. Attraverso una serie di oggetti, video documentaristici e animazioni 3D, la mostra affronta il tema dell’impatto ambientale del settore tecnologico da diverse prospettive, sottolineando il ruolo del design come strumento di trasformazione e consapevolezza. Il titolo The Shape of Things to Come si ispira al celebre romanzo di fantascienza dello scrittore britannico H.G. Wells (1866-1946): pubblicato nel 1933 si struttura con il racconto di una storia ambientata nel futuro che si conclude nel 2106 e che anticipa in modo epifanico tematiche contemporanee.

Formafantasma propone quindi una visione per il design del futuro in cui riciclo, impatto ambientale e sociale, durabilità e gestione delle risorse sono elementi centrali e non più trascurabili, mirando anche a sensibilizzare il pubblico sull’idea che l’industria elettronica non sia un’entità astratta o immateriale confinata nel cloud, ma una filiera concreta e altamente impattante, con effetti tangibili sull’ambiente.

Uno dei temi chiave dell’esposizione è l’obsolescenza programmata, strategia che limita intenzionalmente la durata di un prodotto per favorirne il ricambio, spesso a scapito del consumatore. Questo fenomeno si contrappone alla filosofia progettuale di Olivetti, che ha sempre promosso la qualità, la durabilità e il valore culturale degli oggetti. Il Negozio Olivetti diventa così il luogo ideale per riflettere su questa dicotomia, testimoniando una visione alternativa in cui il design è pensato per resistere nel tempo. Come afferma Formafantasma: «In questa ottica, non si tratta solo di un’operazione estetica o funzionale, ma di un atto critico. È come se ogni oggetto creato o reinterpretato per questo progetto fosse un portatore di memoria, capace di raccontare un percorso – di uso, riuso e trasformazione –che sovverte il tradizionale paradigma di consumo e rifiuto».

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