Carol Rama: Geniale Sregolatezza in Mostra a Torino

Una grande retrospettiva ripercorre la carriera radicale e visionaria dell’artista a dieci anni dalla scomparsa con oltre 100 opere, dagli anni Trenta ai Duemila

Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Carol Rama (17 aprile 1918 – 24 settembre 2015) e, in occasione di questa ricorrenza, una vasta retrospettiva le rende omaggio nella sua città natale alla Fondazione Accorsi-Ometto di Torino. Dal 15 aprile al 14 settembre 2025, la mostra “CAROL RAMA Geniale sregolatezza” curata da Francesco Poli e Luca Motto, con oltre 100 opere esposte che ne documentano la ricerca dagli anni ‘30 ai primi anni Duemila, celebra l’artista torinese che è stata in grado di percorrere i diversi movimenti artistici del Secondo Novecento come l’Arte Povera e l’Informale e la cui fama internazionale è stata riconosciuta con il Leone d’oro alla carriera nel 2003.

Protagonista del 2025, la figura visionaria e radicale dell’arte italiana del Novecento di Carol Rama continua a far parte di numerosi programmi espositivi come la mostra a Villa delle Rose di Bologna, promossa dal museo MAMBO in occasione di Arte Fiera e, in programma, un’esposizione negli Stati Uniti all’Aspen Art Museum in Colorado.

La mostra e il percorso espositivo

Articolata in otto sezioni, la mostra si apre con una serie di acquerelli della fine degli anni Trenta. In questi l’artista riversa le fantasie e le inquietudini della sua adolescenza e sono caratterizzati dalla libertà espressiva del segno grafico e da un’esplicita carica erotica in cui personaggi e oggetti tratti dal suo vissuto si caricano di allusività. A questi si affianca la parallela produzione espressionista degli anni Quaranta: volti, figure e paesaggi in opere composte da una densa materia pittorica.

Nella sezione successiva si approda alle ricerche dell’inizio degli anni Cinquanta. Qui l’artista è in linea con i nuovi linguaggi pittorici del dopoguerra avvicinandosi all’astrattismo di matrice concreta per poi avvicinarsi all’Informale verso alla fine del decennio. È qui che sono esposti una serie di dipinti denotati da una spessa materia pittorica dove emerge una prepotente carica cromatica e segnica.

Presente anche la serie dei Bricolages prodotta dalla metà degli anni Sessanta in cui l’approccio pittorico a macchia di derivazione informale è integrato con il collage di oggetti di recupero, carichi di vissuto come i noti occhi di bambola. I lavori della fine degli anni Sessanta poi rimandano alla condizione umana in piena Guerra Fredda attraverso l’inserzione di oggetti che alludono a figure con gli arti protesi e ad ombre atomiche.

Nella sezione successiva, sarà possibile osservare la produzione degli anni Settanta e la serie delle così dette “Gomme” con cui Carol Rama propone quadri di impronta completamente rinnovata con superfici monocrome bianche o nere in cui dispone porzioni di camere d’aria. Negli anni Ottanta e Novanta ritorna poi alla figurazione dalla tecnica complessa e raffinata. Infine, la mostra si conclude con la produzione più recente tra gli anni Novanta e i primi Duemila animata da figure umane, volti, animali e parti anatomiche.

Il progetto fotografico INSIDE CAROL RAMA

Grazie al progetto fotografico INSIDE CAROL RAMA realizzato dall’artista Bepi Ghiotti tra il 2012 e il 2014 – e confluito nell’omonimo volume pubblicato nel 2015 – il pubblico avrà l’opportunità di immergersi, attraverso dodici scatti, nell’universo intimo e suggestivo dell’emblematica casa-studio di Carol Rama in via Napione a Torino, dove l’artista ha vissuto e lavorato per oltre settant’anni.

Una mostra nella mostra che apre una finestra privilegiata sul cuore pulsante della sua creatività: un luogo carico di fascino, popolato da oggetti, arredi e immagini, testimoni silenziosi di una vita vissuta all’insegna dell’arte e dell’incontro. Qui, infatti, transitavano personalità di spicco della cultura italiana come Italo Calvino, Cesare Pavese, Felice Casorati, Albino Galvano, Italo Cremona, Massimo Mila, Edoardo Sanguineti, Giancarlo Salzano, Luciano Berio e molti altri. Un ambiente carico di significato, crocevia di pensieri e ispirazioni, dove l’opera di Carol Rama prendeva forma.

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