I giochi di luce di Valerio D’Angelo irradiano l’Hilton Rome Eur La Lama

Collateral Display è l'installazione protagonista del secondo appuntamento di LamArte, progetto artistico curato da Valentina Ciarallo

All’Hilton Rome Eur La Lama dall’11 aprile e fino all’8 giugno 2025 prende vita la seconda esposizione del progetto di arte contemporanea LamArte, ambiziosa e promettente iniziativa dedicata alla valorizzazione delle realtà d’arte contemporanea più interessanti del territorio. Il progetto curato da Valentina Ciarallo conduce l’estetica a diventare parte integrante dell’hotel, la cui architettura porta la firma di Massimiliano Fuksas e i cui interni sono disegnati da Lorenzo Bellini Atelier.

Ad inaugurare la stagione primaverile è l’artista romano Valerio D’Angelo con Collateral Display, un’installazione luminosa che esplora le potenzialità fisiche della luce. La mostra, pensata appositamente per gli spazi comuni dell’hotel, prende vita nella monumentale e luminosa hall per proseguire all’interno della Library.

L’installazione mostra alcune colonne realizzate in plexiglass, avvolte e rivestite sempre dallo stesso mutevole materiale dicroico. La luce, riflessa e filtrata attraverso la pellicola, trasforma la proiezione sul soffitto in una tela viva e vibrante. La superficie rivestita vibra di riflessi iridescenti crea un miraggio sospeso, un velo luminoso in costante movimento che reagisce agli spostamenti dello spettatore. All’interno della Library, come in una quadreria, trovano spazio specchi dalle forme e superfici dicroiche diverse.

Valerio D’Angelo, la luce veicolo di proiezioni intangibili

Valerio D’Angelo, nato a Roma nel 1993, è un artista con base a nella capitale. Si è formato nel campo del restauro, specializzandosi in tecniche decorative barocche come la doratura e la laccatura, presso il laboratorio Nazzareno Fontana Restauri di Roma. Dal 2020 inizia la sua pratica artistica, esprimendosi principalmente attraverso la scultura, l’installazione site specific e la sperimentazione materica.

L’artista si concentra in particolare sulla dimensione dello spazio, intesa sia nella forma architettonica che in quella scientifica. Il materiale d’elezione è lo stesso con cui si realizzano le visiere degli astronauti: la pellicola dicroica. Partendo da una riflessione sui limiti fisici della luce, esplora i confini del nostro Universo oltre la soglia di ciò che è visibile. Oltre questo termine ogni cosa si sottrae alla vista dando vita a una proiezione della realtà, intuibile solo attraverso la speculazione immaginativa.


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