Biennale Architettura, la rinascita dell’antico nel Padiglione Vaticano

“Opera Aperta” è un progetto ispirato dalla Laudato si’ che trasforma l’antico complesso di Santa Maria Ausiliatrice in un laboratorio di rigenerazione

La Santa Sede parteciperà alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025 . Il Vaticano ha annunciato ufficialmente la notizia alla presenza del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Il cardinale ha definito il progetto del Padiglione Vaticano come un vero e proprio “padiglione-parabola”.

Un’opera in divenire: la visione del Padiglione Vaticano

L’intervento sarà ospitato all’interno del complesso di Santa Maria Ausiliatrice, situato nel sestiere di Castello, a pochi passi dai Giardini della Biennale. Un luogo carico di storia, risalente al XII secolo, che in passato ha accolto pellegrini e ospitato un ospedale, oggi si prepara a rinascere come spazio aperto, condiviso e vivo.

Il titolo scelto per il progetto, “Opera Aperta”, riflette pienamente l’approccio scelto. Si tratta, infatti, di un cantiere accessibile e inclusivo dove il restauro dell’edificio diventa metafora di una rigenerazione sociale. Il cardinale Tolentino ha affermato che “allo stesso tempo in cui si riparano i muri e i dettagli architettonici dell’edificio, si ripareranno anche le relazioni di vicinato e l’ospitalità intergenerazionale”. L’obiettivo è fare del Padiglione Vaticano “una espressione concreta, nel campo dell’architettura, delle intuizioni profetiche contenute nella Laudato si’, diventando un laboratorio attivo di intelligenza collettiva”.

Architettura e comunità: una rete di collaborazione globale e locale

Il progetto coinvolge due tra gli studi di architettura più rilevanti a livello internazionale per l’attenzione alla sostenibilità e alla dimensione sociale del costruire: Tatiana Bilbao Estudio di Città del Messico e Maio Architects di Barcellona. Il cardinale Tolentino ha elogiato la messicana Tatiana Bilbao per il suo impegno in ambiti come “connettività sociale”, “interazione con il contesto” e “sustainable design”. A rappresentare il collettivo spagnolo alla conferenza è stata l’architetta Anna Puigjaner.

In questo contesto, il Padiglione Vaticano non si limita a essere una mostra temporanea, ma si propone come un’azione concreta e durevole. Il complesso, di proprietà del Comune di Venezia, è stato concesso in comodato d’uso al Vaticano per quattro anni con l’impegno di destinarlo ad attività culturali e sociali. “Questo padiglione è anche un documento vivo di come la parola di Papa Francesco ci ispira”, ha concluso il cardinale.

Secondo la curatrice Marina Otero Verzier, “Opera Aperta è un processo collaborativo che coinvolge un team internazionale e collettivi locali. Rivendichiamo la riparazione come pratica creativa e radicale, che trascende la forma architettonica per nutrire comunità, ecosistemi e i fragili legami tra di essi”.

Mestieri artigiani e partecipazione dal basso al Padiglione Vaticano

Uno degli elementi centrali del progetto è il coinvolgimento delle comunità locali e dei mestieri artigiani, la cui conoscenza rischia oggi di andare perduta. Restauratori, cuochi, musicisti, studenti, associazioni di quartiere e artigiani del marmo, del legno e dello stucco parteciperanno attivamente alla trasformazione del complesso. “Al centro di questo lavoro ci sono i restauratori, artigiani locali, la cui esperienza occorre trasmettere”, ha spiegato Marina Otero. Il padiglione sarà visitabile durante tutto il periodo della Biennale, trasformandosi in un laboratorio permanente di dialogo e creazione collettiva. Saranno organizzate attività che comprendono anche l’invito a suonare un pianoforte disponibile sul posto, simbolo di apertura alla partecipazione libera.

La curatrice Giovanna Zabotti ha sottolineato come il progetto sia anche “un atto di riparazione e di intelligenza comunitaria, in cui fare qualcosa di utile e che possa rimanere”, evidenziando anche la forte presenza femminile nel team. “Una squadra soprattutto al femminile per dare seguito alle parole di Papa Francesco affidate all’enciclica Laudato si’”.

Il padiglione sarà accompagnato poi da un catalogo edito da Allemandi, mentre il main sponsor Intesa Sanpaolo rinnova il suo impegno nel sostenere l’arte come strumento di coesione e trasformazione sociale. “Siamo lieti di rinnovare il nostro sostegno al Padiglione della Santa Sede alla Biennale 2025”, ha dichiarato Michele Coppola, direttore generale Gallerie d’Italia, ricordando anche il lungo progetto “Restituzioni”, con cui la banca ha già restaurato oltre 2.000 opere d’arte in Italia.

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