Cent’anni di architettura al Centro Italiano di Arte Contemporanea

Fino al 4 maggio l'esposizione di Foligno "Unbound Architecture" propone 10 sezioni tematiche fra progetti, disegni, poster e libri rari di architettura

È stata inaugurata al CIAC di FolignoCentro Italiano Arte Contemporanea – la mostra Unbound Architecture / Scomposizioni dell’architettura, pagine, progetti, strutture, utopie, a cura di a+mbookstore. L’esposizione, aperta al pubblico sino al 4 maggio 2025, apre la ricca stagione culturale del CIAC.

Nell’arco culturale di un secolo, a partire dal foglio-manifesto dell’architettura Futurista del 1914 e dal prezioso libro di visioni architettoniche di Virgilio Marchi, edito proprio nella città di Foligno nel 1924, l’esposizione intende essere un omaggio al legame sinergico fra arti visive e architetture, forme e colori, in un dialogo di teorie e prospettive contemporanee. La mostra è promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, è stata condivisa dalla direzione artistica del professore Italo Tomassoni e organizzata in collaborazione con Maggioli Cultura e Turismo.

L’ordine espositivo al CIAC di Foligno parte dalle “stazioni di velocità” dinamiche del Futurismo e dei costruttivismi, passa dai surrealismi magici, attraversala speranza progettuale del moderno, l’utopia di una società estetica, poi il progetto infelice e l’architettura innamorata del postmoderno per chiudersi con l’architettura “critica” contemporanea che investe le urgenze odierne.

L’itinerario arriva così a delineare diverse traiettorie culturali e movimenti artistici: Architettura dinamica (avanguardie), Architettura infinita (lo spazio continuo), Architettura elementare (il progetto primario), Architettura razionale-irrazionale (costruzione/decostruzione), Architettura dell’Immagine (Pop), Architettura interplanetaria (Super-architettura), Architettura concettuale (arte strutturale), Architettura del corpo (performance), Mega-architettura (lo spazio della città), Hardcore Architecture (lo spazio della crisi).

In questa mostra, è evidente il dialogo fra l’architettura, non più un monologo degli edifici costruiti, e l’arte, che si esprimono attraverso voci infinite e simultanee tra volumi, astrazioni e scritti che riguardano modelli costruttivi, abitacoli, megastrutture, piastre suburbane, piattaforme abitanti, rivoluzioni domestiche, capsule spazio-temporali, ripari nomadi, chiatte e vele.

Il tutto è frutto di un’attenta ricerca e analisi dei principali movimenti artistici che si sono affermati su larga scala assumendo svariate connotazioni e assistendo a trasformazioni sociali, culturali e economiche che ne hanno influenzato le dinamiche sia sul piano della riqualificazione urbana e architettonica che della creazione di nuove forme stilistiche inedite e all’avanguardia.