Il progetto espositivo a cura di Laura Cherubini alla Galleria Gracis racconta l’esperienza artistica dalla durata di un anno – il 1960 – e che rappresenta una rottura consapevole con il passato recente e i contemporanei, una presa di posizione polemica contro il clima dominante.


La mostra Il Gruppo Crack è aperta al pubblico sino al 20 giugno 2025 e racconta attraverso l’arte di otto artisti provenienti da attitudine stilistiche differenti – Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gino Marotta, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella e Giulio Turcato – insieme al poeta e critico Cesare Vivaldi, un momento transizione determinante per la revisione dei linguaggi artistici internazionali.
“Lo abbiamo ideato e concepito come una protesta contro l’accademismo che domina l’arte italiana, i santoni che la governano ed i tabù da essi imposti” sono non a caso le parole espresse in quegli anni dal collettivo, sintomo di una storia di affermazione e rivendicazione dal 1960 ad oggi.

Accomunati dall’estrema libertà di stili, medium e temi e un desiderio di indipendenza intellettuale nel rapporto tra opera d’arte, comunicazione visiva e realtà, le loro ricerche furono testimoniati da un’unica mostra, organizzata alla Galleria Il Canale di Venezia nell’agosto 1960 e soprattutto dalla pubblicazione di un volume che ha condensato il significato di questa vicenda artistica, come si legge nel testo introduttivo di Cesare Vivaldi: “Tutto, insomma, quanto può appagare la nostra fame di cacciatori d’immagini, di saccheggiatori della vigna meravigliosa del mondo. E tutto in mano nostra diventa oro, s’inquadra, assume un ordine. Alla vecchia automobile senza ruote sottoporremo quattro capitelli corinzi ripescati dal magma: e la macchina andrà avanti, a sbalzi, ma sempre avanti. Che importa se il cammino sarà più difficile? Se vorremo potremo anche cavalcare veloci la notte.”


In occasione dell’esposizione sarà realizzato un catalogo, edito da Manfredi Maretti, in cui sarà
inclusa anche la copia del catalogo degli anni ’60. Il volume è strutturato intorno a sezioni monografiche,
in cui sono riprodotte le opere di ciascuno degli artisti coinvolti a cui si aggiungono documenti e materiali d’archivio relativi alla storia del Gruppo, a cui si aggiungono i contributi critici della curatrice Laura Cherubini.
photo credit Fabio Mantegna