Spazio Opis: un luogo di dialogo tra epoche e stili nel cuore di Roma

Inaugurata nella capitale una realtà artistica multidisciplinare. Esposti durante l'inaugurazione anche una serie di gioielli d'artista

Grande è stata l’affluenza lo scorso 20 marzo per l’inaugurazione di SPAZIO OPIS – Galleria d’Arte, che ha aperto le sue porte a pochi passi da Piazza del Popolo, più precisamente all’interno di Palazzo Soderini – Frankenstein. La galleria, nata dalla collaborazione tra Maria Teresa Panatta, Laura Griesi e Floriana Viesti, ha l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per il panorama artistico e culturale della capitale, creando un dialogo tra epoche differenti e mettendo in relazione arte antica, contemporanea e design.

L’ambiente espositivo nasce nel 1901, realizzato dall’architetta americana Clotilde Brewster, per la nobildonna polacca Marianna Frankenstein, figura colta ed eccentrica, antesignana del femminismo. Oggi è stato rinnovato grazie all’intervento degli architetti Maria Eugenia Muratori e Brigida Paolillo, che hanno esaltato il fascino storico della struttura integrandolo con una visione contemporanea. Come spiegano le fondatrici, SPAZIO OPIS vuole essere un luogo dov’è possibile godere di opere eccezionali, sia sul piano della qualità che della rarità, senza precludere nessun periodo artistico.

La galleria si ispira all’idea del Musée Imaginaire evocato da André Malraux: l’immensità dello spazio e del tempo del mondo, con le loro innumerevoli opere d’arte e l’altrettanta varietà degli stili che l’hanno reso un luogo meraviglioso, vengono fatti convivere e dialogare tra loro nel presente di Spazio Opis. Il risultato è un percorso espositivo in cui capolavori del passato dialogano con le avanguardie del Novecento e con il design contemporaneo. A segnare l’inizio di questa avventura è stata la mostra Art Installations. Old Masters – Contemporary – Design. Tra gli Old Masters spiccano la Natura morta di frutta con pappagallo (1631-90) di Abraham Brueghel, un olio su tela di Luca Giordano, Jazabel divorata dai cani (1680 circa), che cattura lo sguardo per le sue grandi dimensioni; e poi ancora una raffinata tavola a fondo oro del XV secolo che ritrae  L’Incoronazione della Vergine, attribuita al pittore spagnolo Domingo Ram.

Il Novecento è rappresentato da artisti quali di Afro Basaldella, con il collage Natura Morta (1963), Roberto Almagno, con due installazioni; Giacinto Cerone, con la scultura in ceramica rossa Aquila degli anni ’90; Pietro Consagra, con due opere iconiche: Colloquio Segreto (anni ’60) e Matacubo onice n.2’’ (fine anni ’80); la gouache su cartone del 1930 di Marc Chagall, Les Paysans. Il design contemporaneo trova espressione nelle creazioni in vetro di Aristide Najeant, artista francese noto per le sue opere che fondono pittura e scultura, formatosi presso i grandi maestri muranesi e fondatore della fornace La Cattedrale, in cui ha realizzato pezzi unici ed inediti. Un’altra sala espositiva ospita la collaborazione con La Maison Rive Gauche, atelier fondato da Frederic Gachie e Ilaria Lama, punto di riferimento da oltre 15 anni per il design e la decorazione d’interni a Roma. La selezione esposta riflette una visione estetica raffinata, nata dall’incontro tra passione per l’arte e arredamento.

In occasione della serata inaugurale, SPAZIO OPIS ha presentato una collezione esclusiva di gioielli d’artista, frutto della collaborazione tra Carla Accardi, Pietro Consagra e Roberto Almagno con Paolo Paolillo della Gioielleria Valadier. I pezzi esposti sono testimoni e il risultato di un dialogo creativo tra gli artisti e l’artigiano orafo, testimoniato dai bozzetti originali e da una corrispondenza fatta di fax che documentano il processo di realizzazione di queste opere d’arte indossabili, oltre al legame tra gli artisti e Paolillo. L’evento è stato arricchito dalla presenza dello chef stellato Natale Giunta, che ha offerto un’esperienza gastronomica in sintonia con l’atmosfera raffinata della serata, proponendo creazioni culinarie eleganti e ricercate.