S.O.M.A., un nuovo metodo creativo tra arte e neuroscienze

L'esito del progetto S.O.M.A., una mostra multimediale collettiva, sarà presentato negli spazi delle Gallerie d'Italia a Torino

Saranno gli spazi torinesi di Gallerie d’Italia a ospitare S.O.M.A. Arte e Neuroscienze: un’esperienza di malattia si trasforma in Energia Vitale, un progetto pilota interdisciplinare presentato dall’Associazione NOMA World e dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna in cui la creazione artistica si unisce a misurazioni dei segnali elettrici prodotti dal cervello. L’iniziativa combina infatti arte e scienza per definire nuove mappe e nuove narrazioni per il ben-essere della persona e la produzione di valore sociale. Sviluppato con il contributo di psicologi e neuroscienziati dell’AOU Città della Salute e della Scienza e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e in collaborazione con CCW-Cultural Welfare Center, il risultato di S.O.M.A. sarà presentato alle Gallerie d’Italia il 26 febbraio 2025 alle ore 17.30.

Un progetto sperimentale

Protagoniste dell’iniziativa contrassegnata dal metodo artistico sperimentale S.O.M.A., dieci donne con un’esperienza di malattia oncologica. In uno spazio d’interazione multimediale l’artista Stefano Giorgi conduce infatti un workshop di “Pittura Aleatoria sull’Acqua” invitando le partecipanti ad una esperienza creativa immersiva. In questo spazio le storie delle persone si incontrano e si trasformano attraverso la creazione artistica, fissando la radice dell’esperienza vissuta. Non è necessaria nessuna competenza, le forme cromatiche nascono spontaneamente dai movimenti delle mani e delle dita associati ai colori delle emozioni nell’atmosfera condivisa del gruppo, nello stesso tempo creazione individuale e collettiva. Un’esperienza di malattia diviene così il motore per trasformare un disagio in energia vitale e l’espressività artistica si conferma strumento armonico di riconnessione, di emersione, di solidarietà e di condivisione.

Come nasce S.O.M.A.

A ideare il metodo artistico S.O.M.A. è stata Alessandra Laganà, che spiega: «Sono un’artista e ho voluto trasformare l’esperienza della mia malattia, un tumore al seno, in un progetto artistico che testimonia come un momento così delicato può trasformarsi in un abbraccio creativo alla vita. La nostra Associazione è formata da un collettivo di artisti che ha sperimentato in prima persona i benefici del fare arte per reagire ad una malattia. A Torino nel 2016 nasce il nostro metodo artistico S.O.M.A., con l’intento di trasferire la mia esperienza ad altre persone che ne sentissero il bisogno. S.O.M.A. è una storia Personale che diventa Corale, Inclusiva, Strumento di Resistenza Poetica. L’incontro con la Prof.ssa Chiara Benedetto ha reso concreta l’idea di integrare al nostro metodo artistico le Neuroscienze».

«S.O.M.A. è un metodo artistico-sperimentale con uno straordinario potenziale catartico grazie alla condivisione empatica dell’esperienza di malattia fra artisti e partecipanti. Proprio l’intuizione di questa sua peculiarità ci ha indotto a valutare, per la prima volta, con psicologi e neuroscienziati dell’Università di Torino, l’impatto di questo tipo di esperienza artistica sul ben-essere psicologico e sulle reazioni neurobiologiche cerebrali, utilizzando gli strumenti della ricerca neuroestetica. L’obiettivo è aprire la strada a nuove strategie, rafforzate da dati scientifici misurabili, per attivare nelle donne che hanno affrontato una patologia oncologica risorse interiori positive, che possano incidere sulla loro qualità di vita e salute» afferma Chiara Benedetto, Presidente Fondazione a Misura di Donna Onlus.

Con S.O.M.A. le arti migliorano la vita

Come spiegano il Prof. Luca Ostacoli, la Dott.ssa Irene Ronga e la Dott.ssa Maria Rosa Stanizzo, con questo metodo «il processo neurobiologico cerebrale che si sviluppa nell’atto creativo viene registrato, durante il workshop, con le tecniche avanzate della neuroestetica, per poi diventare esso stesso rappresentazione visiva, trasformando anche la scienza in opera pittorica». Infatti, come dichiara il Prof. Stefano Geuna, Rettore dell’Università degli Studi di Torino, «l’incontro tra espressione artistica e studio del cervello apre nuove prospettive di ricerca e comprensione, dimostrando quanto l’esperienza estetica possa incidere sulla sfera emotiva e psicofisica delle persone. In questo senso, la possibilità di analizzare le risposte neurobiologiche legate alla partecipazione attiva a un processo creativo rappresenta un’opportunità per approfondire il ruolo delle arti nel migliorare la qualità della vita».

A suggellare l’esperienza artistica dei lavori realizzati dalle partecipanti ci sarà una mostra multimediale collettiva che verrà presenta al pubblico a Gallerie d’Italia di Torino mercoledì 26 febbraio dalle ore 17:30. Seguirà poi il dibattito “Arte e Neuroscienze: un’esperienza di malattia si trasforma in Energia Vitale”.