FormaFantasma, una storia di uomini e pecore che ha migliaia di anni

Il progetto del duo artistico esplora le dinamiche globali e il legame uomo/pecore in un confine davvero labile tra domatore e addomesticato

L’interazione tra pecore e essere umano ha inizio più di 10.000 anni fa: risale infatti a quei tempi lontani l’incipit di un complesso processo di co-domesticazione attraverso cui gli uomini plasmarono gradualmente le caratteristiche genetiche delle pecore. L’esposizione del duo italiano FormaFantasmaAndrea Trimarchi e Simone Ferrasin – organizzata dallo Stedelijk Museum Amsterdam e curata da Amanda Pinatih, ha un titolo, Oltre Terra, già di per sé esplicativo del concept narrativo della mostra.

Considerando tutta la sfera semantica della parola “ecologia”, il progetto indaga il profondo e complesso legame che intercorre tra esseri umani e animali, sottolineandone l’impatto e la relazione di co-evoluzione reciproca, analizzando in particolare l’interdipendenza evolutiva uomo/pecora, non solo con il nutrimento fornito dalle loro carni. Se infatti gli esseri umani hanno plasmato le pecore attraverso l’addomesticamento, quest’ultime hanno influenzato significativamente la storia umana fornendo lana: inconsapevoli o meno, le pecore hanno plasmato il corso dell’evoluzione umana, visto che il manto ovino si è rivelato una materia prima straordinariamente utile grazie alla tessitura e alla realizzazione di abiti, arazzi, tessuti o altri manufatti.

Inoltre, il calore trattenuto dalla lana ha permesso all’uomo di stabilirsi in luoghi prima inaccessibili e grazie alla transumanza, le pecore hanno fatto poi da guida all’esplorazione di nuovi territori. Lo stesso nome del progetto, trae spunto dall’etimologia di “transumanza”, combina il latino trans e humus, oltre la terra appunto, e rispecchia l’approccio transdisciplinare dell’iniziativa, non a caso sviluppata attraverso collaborazioni con designer, artisti, antropologi, evoluzionisti, esperti legali, curatori, pastori e agricoltori. Così, a partire da questo spunto, i due artisti affrontano e riflettono sulle implicazioni economiche ed etiche che derivano dall’estrazione di materiali da creature viventi, ricordandoci che il confine che sussiste tra domatore e addomesticato è davvero labile e in continuo cambiamento.

Tactile Afferents, le pecore nel video al centro della mostra

Realizzato dall’artista Joanna Piotrowska in collaborazione con FormaFantasma, il film analizza il senso del tatto per esplorare la co-domesticazione, presentando il concetto sia come espressione di tenerezza e amore tra specie, sia come forma di violenza. Attraverso una polisemia di materiali e gesti, forme di contatto e politica tattile, Tactile Afferents indaga sul concetto di tatto sia come un modo per avvicinarsi all’ignoto che come una forma di conoscenza, come la speranza di una nuova lingua tra le specie. È un film che esplora lo spazio stesso che lo circonda come faremmo noi stessi entrando in una stanza senza luce, facendoci strada con le mani.

Stedelijk Museum Amsterdam

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