La vendita sarà aperta alle offerte dal 20 febbraio al 5 marzo 2025, visibile presso le gallerie del Christie’s Rockefeller Center. Augmented Intelligence, questo il nome dell’asta, include più di 20 lotti di artisti pionieristici che lavorano all’intersezione tra arte e tecnologia, come Refik Anadol, Harold Cohen, Pindar Van Arman, Holly Herndon e Mat Dryhurst, Alexander Reben, Claire Silver e altri. I mezzi spaziano dalla scultura, pittura, stampe, opere su carta, opere native digitali, schermi, opere interattive, fino a scatole luminose. Uno dei pezzi forti sarà un robot di Reben alto 12 piedi che realizzerà un dipinto in diretta. Ad ogni nuova offerta online ricevuta dall’opera, il robot dipingerà una nuova sezione di tela, guidato dal modello AI: le offerte partono da 100 dollari e il robot riempirà la tela man mano che il prezzo aumenta.

Le proteste degli artisti, «opere protette da copyright senza licenza»
È stata lanciata persino una petizione aperta per chiedere a Christie’s di cancellare l’asta, che attualmente sfiora le 4000 firme, confermando il segnale di forte del malessere che serpeggia nel mondo dell’arte. “Molte delle opere in asta sono state create utilizzando modelli di intelligenza artificiale che sono noti per essere addestrati su opere protette da copyright senza licenza. Questi modelli e le aziende che li sostengono sfruttano artisti umani, utilizzando il loro lavoro senza permesso o pagamento per creare prodotti di intelligenza artificiale commerciali che competono con loro. Il vostro sostegno a questi modelli e alle persone che li utilizzano premia e incentiva ulteriormente il furto in massa del lavoro degli artisti umani da parte delle aziende di intelligenza artificiale. Se avete un minimo di rispetto per gli artisti umani, vi chiediamo di annullare l’asta”.

Prontamente è arrivata la risposta dalla casa d’aste, un portavoce ha così replicato alle critiche: “Gli artisti rappresentati in questa vendita hanno tutti solide pratiche artistiche multidisciplinari, alcuni sono riconosciuti nelle collezioni dei principali musei. Le opere in quest’asta usano l’intelligenza artificiale per arricchire il loro corpus di lavori e, nella maggior parte dei casi, l’IA viene impiegata in modo controllato, con dati addestrati sugli input degli artisti stessi“.
