Anche la quarantottesima edizione di Arte Fiera è andata. Oltre 50 mila visitatori hanno attraversato i padiglioni 25 e 26 di Bologna Fiere, dove quest’anno hanno esposto ben 176 gallerie. Ma accanto ai numeri da record, la manifestazione ha accolto i “fischi” dei galleristi, che hanno protestato contro la decisione del governo di non ridurre l’IVA sulle opere d’arte in Italia. E il tutto è avvenuto durante il passaggio del testimone della direzione artistica, dalla prossima edizione nelle mani di Davide Ferri. Movimentata, insomma, Arte Fiera 2025: ecco gli highlights.

Record di presenze ad Arte Fiera 2025. Ma le vendite?
Quest’anno sono stati oltre 50 mila i visitatori della manifestazione bolognese. I primi segnali positivi sono stati registrati fin dal giorno della preview, il 6 febbraio, quando in oltre 400 tra collezionisti, rappresentanti di istituzioni, stampa e operatori culturali hanno varcato la soglia di Bologna Fiere apprezzando la proposta delle 176 gallerie selezionate per questa edizione. Ma accanto al successo riportato tra i ranghi dei visitatori più di settore, Arte Fiera 2025 è piaciuta al grande pubblico, complice anche la grande attesa per la manifestazione e gli approfondimenti dedicati ai diversi progetti da parte della stampa generalista, oltre a quella di settore. Quanto alle vendite, il bilancio non è ancora chiaro. «È difficile fare la media – spiegava Simone Menegoi, il direttore uscente, in piena fiera – le impressioni sono molto contrastanti. Incontro tanti collezionisti che hanno comprato, galleristi e artisti soddisfatti per aver venduto. Altri dicono che il mercato è lento».


I galleristi fischiano il governo ad Arte Fiera 2025
Se non è ancora chiaro quanto Arte Fiera 2025 sia stata attiva sul piano del mercato – un fatto rischioso, pure se a fronte di una grande e bella mostra – ad essere certo è stato il fermento delle gallerie nei confronti della decisione del governo di mantenere l’Iva sulle opere d’arte in Italia al 22%. Verso la chiusura la manifestazione bolognese ha infatti ospitato anche una protesta.

Con i fischietti forniti da ITALICS Art and Landscape, rete che riunisce oltre settanta gallerie italiane, i galleristi hanno “fischiato” il governo, facendo rumore per “il mancato abbassamento dell’IVA e per non lasciar morire il sistema culturale italiano”. Se la delibera del governo è avvenuta proprio alla vigilia di Arte Fiera 2025, è vero pure che la decisione di sfruttare la manifestazione come uno spazio di protesta contribuisce a rendere la fiera bolognese un contesto attivo, nel quale il sistema dell’arte italiano fa il punto su se stesso.
Nominato anche il nuovo direttore artistico
Nel pieno della manifestazione è arrivata anche la notizia dei cambiamenti al vertice. Dopo anni di onorato servizio in qualità di direttore artistico, Simone Menegoi lascia la guida di Arte Fiera. Il protagonista di un rinnovamento generale nella manifestazione bolognese passa il testimone a Davide Ferri, già curatore della sezione Pittura XXI. Ferri dirigerà la fiera dalla prossima edizione, in cui sarà mantenuta la collaborazione con il direttore operativo Enea Righi. Con la notizia della nomina arrivata agli inizi della manifestazione, Arte Fiera guarda già al futuro e alle novità da preparare per la prossima edizione.
