Un minuscolo museo itinerante letteralmente rinchiuso dentro un vecchio baule: è questa la commovente idea che si cela dietro al progetto Casciamericana, l’iniziativa che parte dai paesaggi dell’Irpinia per portare in giro una testimonianza del patrimonio culturale delle comunità dell’Appennino meridionale attraverso l’esperienza degli emigrati italiani. La scelta dell’oggetto non è ovviamente casuale: il baule diventa veicolo privilegiato, ripensato come dispositivo autonomo capace di viaggiare, osservare luoghi remoti e raccontare storie di oggetti e persone talvolta dimenticati.

L’idea nasce dall’architetto e designer Enzo Tenore, direttore del MEdA-Museo Etnografico di Aquilonia, in provincia di Avellino che ha spiegato di aver progettato «una sorta di macchina del tempo racchiusa in un baule. Fu la casa di moda Louis Vuitton a brevettare il primo baule corazzato per i viaggi transoceanici. I nostri emigranti partivano soprattutto per l’America, e quindi lo chiamavano ‘cascia americana’. Ora lo trasformiamo in un museo emigrante, con un concept di design innovativo che nasce ad Aquilonia ma potrà essere adottato come modello di comunicazione e riconnessione da altri paesi con storie di emigrazione».

Alla base di tutto, il recupero della memoria collettiva – di cui troppo poco oggi si parla – tra fine ‘800 e inizi ‘900, che vuole rendere l’esposizione itinerante punto di partenza per approfondire tutte le dinamiche dell’esperienza migratoria. Come infatti ricorda l’antropologo Simone Valitutto, consulente del progetto, «senza milioni di casce, fagotti, valigie di cartone, trolley partiti dal Meridione il mondo non sarebbe lo stesso, perché in quei bagagli c’è il futuro sognato e costruito partendo dalle radici, parola che trattiene la terra per impedirle di franare. Il museo emigrante fa di Aquilonia il gate per un viaggio di ritorno che potrebbe farci fare pace con i rimorsi dell’andare e del restare. E può insegnarci ad accogliere ciò che porta il diverso, perché comprendere chi siamo aiuta a non aver paura dei viaggi e dei sogni dell’altro».

L’inusuale design della memoria è già stato esposto alla Napoli Design Week dello scorso maggio e nel mese di gennaio, è stato presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. La prossima destinazione è il New Jersey, dove ad attenderlo sarà la comunità del Club San Vito Martire di Montclair.