Perse le tracce della Santa Cecilia di Anton Raphael Mengs. L’appello del Prado sui social

Il ritrovamento del dipinto scomparso da più di 20 anni pone le sue speranze in un’azione inusuale e certamente innovativa del Museo

È dal 2001 che si sono perse le tracce del dipinto di Anton Raphael Mengs (Aussing, 1728 – Roma,1779) che ritrae Santa Cecilia appartenente a un collezionista privato italiano. La direzione del Museo del Prado di Madrid ha lanciato l’appello su scala internazionale per ritrovare il dipinto di inestimabile valore.

L’appello sui social

A Lanciare l’appello nella giornata di venerdì 31 gennaio è stato Andrés Ubeda de los Cobos. Tornato ora come conservatore capo della pittura del XVIII secolo e di Goya dopo otto anni alla direzione scientifica del Prado, Ubeda è anche co-curatore dell’esposizione insieme a Javier Jordán de Urríes. La story sui social ha raggiunto in una manciata di ore più di 40mila visualizzazioni suscitando un interesse su scala internazionale. Ubeda, mostrando una foto del dipinto scomparso, chiede aiuto per il suo ritrovamento.

Ha dichiarato: “Ho voluto ripetere parte del messaggio in italiano perché l’ultima volta che il quadro è stato visto, nel 2001 in una mostra tenutasi a Dresda e a Palazzo Zabarella a Padova, l’opera apparteneva a un collezionista privato italiano. L’estate scorsa sono stato personalmente a Roma per contattarlo, ma purtroppo al domicilio che mi è stato indicato non vive più nessun membro della famiglia. Dopo lunghe ricerche presso colleghi romani, istituzioni museali e specialisti d’arte del XVIII Secolo, preso dalla disperazione, ho pensato che non restasse altro che chiedere aiuto attraverso le reti sociali”.

Un’operazione inusuale e certamente innovativa, ma che dimostra l’apertura del museo alle più moderne strategie di comunicazione. Il Prado, non a caso, si è dimostrato negli anni un pioniere in questo ambito, ottenendo riconoscimenti internazionali anche grazie alle seguitissime dirette mattutine su Instagram.

La mostra su Mengs al Prado del prossimo autunno

Il museo ha in programma in autunno una mostra che ha l’intento di porre l’attenzione del grande pubblico sul ritrattista, storico dell’arte e critico del Settecento europeo che rivaleggiò con Giambattista Tiepolo. Tra il 1761 e il 19776 ha avuto il ruolo di pittore di corte all’epoca di Carlo III di Borbone e contribuendo anche alla formazione artistica e alle scuole artigianali. La mostra dedicata al padre fondatore del Classicismo pittorico si preannuncia già come un evento imperdibile.

Andrés Ubeda de los Cobos ha dichiarato che la retrospettiva su Mengs è ormai pronta: a mancare è solo il dipinto di Santa Cecilia che spera di riuscire a ritrovare presto anche grazie a questa iniziativa insolita di comunicazione digitale.

Il quadro scomparso

Molte difficoltà nel ritrovamento del dipinto del 1760 derivano anche dal fatto che non compare nelle liste delle opere notificate dalla Soprintendenza italiana. Inoltre, non appare neanche tra i quadri battuti all’asta dal 2001 ad oggi. Ciò fa pensare che l’opera potrebbe essere stata venduta dal collezionista che ne era in possesso per via di un atto privato, oppure che è passata di mano in mano fra i suoi eredi.

L’autore, nonostante abbia avuto una rilevanza imprescindibile per la pittura del XVIII Secolo, non gode della notorietà che meriterebbe. Andrés Ubeda de los Cobos, parlando di Mengs ha spiegato: “È un artista che trascende il puro atto della pittura, rinnovatore dell’estetica che propugna il ritorno alla classicità della statuaria greca come ideale di bellezza. Il quadro di Santa Cecilia non solo è un’opera bellissima, ma permette di comprendere l’idea di Mengs di emulazione dei maestri del passato, non come pura imitazione, ma come misura comparativa e fonte di ispirazione. In quest’opera Mengs emula Domenichino e ci parla dell’arte immortale dei grandi maestri della pittura italiana, da Raffaello ai Carracci”.

“So che questo appello è fuori dal comune e forse un’iniziativa simile non è mai stata fatta prima, ma dal Prado lanciamo un appello a chiunque possa aiutarci a localizzare l’opera” dichiara Ubeda concludendo il messaggio con una richiesta ripetuta in italiano: “Se qualcuno ha visto questo quadro, se sa dove si trovi o conosce il proprietario, lo preghiamo di mettersi in contatto con il Museo del Prado”.