ART CITY Bologna 2025: ecco la guida agli eventi

Un evento annuale che trasforma Bologna in un palcoscenico a cielo aperto, con oltre 270 eventi di arte contemporanea.

Il tema centrale dello Special Program di ART CITY Bologna 2025 è “Le Porte della Città”, in cui sono coinvolte le dieci porte storiche di Bologna attraverso installazioni e interventi artistici che ne reinterpretano il valore simbolico e architettonico. Gli artisti sono stati invitati a creare opere site-specific che dialogano con la storia e le trasformazioni sociali della città, offrendo nuove prospettive su questi monumenti emblematici. Un viaggio visivo e concettuale che lega passato e futuro, tramutando le porte in punti per la riflessione e dialogo. A queste si aggiunge un undicesimo progetto che fa da collante all’intero progetto attraverso una performance in movimento.

Un evento annuale che, dal 2013, trasforma la città in un palcoscenico diffuso per l’arte contemporanea e regale una serie di mostre, installazioni e performance in luoghi sia tradizionali che inusuali. Questa tredicesima edizione si terrà dal 6 al 16 febbraio 2025, con oltre 270 eventi previsti in tutta la città e nell’area metropolitana.

Per l’ottavo anno consecutivo la manifestazione è diretta da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; la promozione arriva dal Comune di Bologna e BolognaFiere ed è coordinata dal Settore Musei Civici Bologna | Area Arte Moderna e Contemporanea. Come da tradizione, si affiancherà al programma di Arte Fiera, che si svolgerà dal 7 al 9 febbraio 2025.

Lo Special Program

Lo Special Program di ART CITY Bologna 2025 si apre con Extropic Optimisms: Portal IV di Angelo Plessas a Porta Mascarella, un’installazione luminosa che simboleggia conciliazione e rigenerazione. A Porta San Donato, Deep Water Pulse di Susan Philipsz propone un’installazione sonora che richiama il mondo sommerso e il battito cardiaco, mentre la sua serie fotografica Elettra, alla Collezione di Mineralogia del Museo Luigi Bombicci, omaggia Guglielmo Marconi.

A Porta San Vitale, Judith Hopf con Phone User 4 usa la slapstick comedy per esplorare gesti e movimenti inconsci della vita quotidiana. Franco Mazzucchelli a Porta Maggiore presenta un’installazione gonfiabile in pvc che ridimensiona la monumentalità della Porta. Porta Santo Stefano ospita Elegy di Gabrielle Goliath, un video che denuncia la violenza contro la comunità LGBTQIA+ in Sudafrica.

Tremendous gap between you and me di Fatma Bucak, a Porta Castiglione, riflette sulla rinascita dalle rovine. A Porta Saragozza, Francesco Cavaliere con OTTO, doppia curva lingua! trasforma la porta in una cassa di risonanza giocosa. Dread Scott a Porta San Felice espone A Man Was Lynched by Police Yesterday, una bandiera di denuncia della violenza sistemica contro la comunità afroamericana.

A Porta Lame, Aaaaaaa di Valentina Furian esplora la connessione tra uomo e natura nel buio delle profondità terrestri. Porta Galliera ospita Anteo di Andrea Romano, ispirato alla figura di Anteo Zamboni, giovane antifascista bolognese. A chiudere il programma è BARK, la performance di Derek MF Di Fabio, un coro queer in biciclettata lungo le porte della città che unisce simbolicamente tutte le installazioni dell’evento.

Non poteva mancare un evento esperienziale: il Tour Speciale “Le Porte della Città”, un viaggio in bus lungo le storiche porte di Bologna, arricchito dalle spiegazioni di mediatori culturali che guideranno i visitatori in un’esplorazione unica tra arte e architettura.

Gli eventi da non perdere

Illumina Piazza Verdi dalla facciata del Teatro Comunale, attualmente in restauro, l’opera Siamo con voi nella notte del collettivo Claire Fontaine. Il progetto è stato realizzato nell’ambito del Piano della Notte promosso dal Comune di Bologna e nasce in occasione di Lotta, mostra del collettivo curata da Fabiola Naldi per la Galleria De Foscherari. L’installazione, una grande scritta in LED azzurro, si inserisce nello spazio urbano con l’intento di ridefinire il concetto di luogo notturno, trasformandolo in uno spazio inclusivo, dialogante e sostenibile. L’opera diventa particolarmente visibile dopo il tramonto, irradiando un messaggio di solidarietà contro l’isolamento sociale.

Proseguendo il percorso avviato con la mostra G del 2021, prende vita l’installazione site-specific Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Torri: Terra, un progetto frutto della collaborazione tra i due artisti, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e curato da Cristina Francucci, con testi di Gianfranco Maraniello. L’opera si inserisce nello spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, creando un dialogo tra storia e contemporaneità attraverso un intreccio tra scultura e proiezioni. Le Torri Stella di Zorio, costruite con blocchi bianchi, emergono nell’oscurità dando vita a una coreografia di aperture e spiragli, che mette in relazione interno ed esterno, materia e pensiero.

Il Museo di Arte Urbana Prologis, un’iniziativa curata e promossa da Prologis in collaborazione con Interporto Bologna S.p.A., è stato creato per esplorare e valorizzare il connubio tra estetica e benessere negli ambienti industriali. Situato nell’Area Produttiva Interporto di Bentivoglio, questo museo all’aperto ospita 22 opere realizzate da alcuni dei più prestigiosi artisti di urban art. Sotto la direzione artistica di Enrico Sironi, noto come HEMO, le opere si estendono sulle imponenti facciate degli edifici e su container dismessi, che vengono trasformati in tele d’arte all’interno delle aree verdi del parco logistico. Tra le opere, spicca Panorama vibrante di JOYS, la più grande opera di urban art mai realizzata in Italia, che copre una superficie di ben 2.000 metri quadrati.

Bologna si veste d’arte

Unendo gallerie, studi d’artista e spazi creativi locali, SUPERNOVA dà vita a un distretto dinamico e collettivo, un vero e proprio laboratorio culturale. Il progetto debutta ufficialmente con Art City 2025, offrendo un tour che fonde arti visive, musica e performance, creando un’esperienza unica per la città. Un’iniziativa innovativa che nasce nel cuore di Bologna, intorno al Torresotto di via Portanova, per valorizzare il patrimonio artistico della città e creare un nuovo punto di riferimento per l’arte contemporanea.

Il Tecnopolo Manifattura Data Valley Hub ospita The Models, un progetto innovativo che esplora il rapporto tra arte, intelligenza artificiale e società, curato da Sineglossa nell’ambito della rassegna The Next Real. Nell’Opificio delle Acque, Lidia Bagnoli presenta Aquae Utiles, un’installazione immersiva che combina arte e archeologia industriale, con performance musicali sul raro strumento Cristal Baschet. La Cineteca di Bologna prosegue la sua indagine sulle feconde intersezioni tra cinema e arte, promuovendo al Cinema Modernissimo un programma di film dedicato all’arte e agli artisti, con ritratti su Mark Rothko, Ernest Cole, Martin Parr, e documentari su grandi esposizioni internazionali.

Alcune mostre gratuite

In occasione di ART CITY Bologna 2025 saranno visitabili alcune mostre gratuitamente osservando orari straordinari. Al MAMbo, nella Sala delle Ciminiere, Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, celebra il 50° anniversario della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. L’esposizione presenta oltre 100 opere e documenti d’archivio di più di 70 artisti, coprendo circa 70 anni di arte italiana attraverso il tema dell’ironia come strumento per svelare contraddizioni e anomalie della realtà, spaziando tra immaginazione, paradosso, politica, critica sociale e linguaggio contemporaneo.

Nella Project Room dello stesso MAMbo, Valeria Magli. MORBID a cura di Caterina Molteni: una mostra dedicata alla coreografa Valeria Magli, che ha ridefinito l’immagine del femminile attraverso la danza dagli anni ’70 ai 2000. Il titolo gioca sull’ambivalenza della parola “morbido” in italiano e “morboso” in tedesco, sottolineando contrasti e ironie nel ruolo della donna;

A Villa delle Rose, spazio che MAMbo dedica a esposizioni temporanee ed eventi realizzati in collaborazione con soggetti pubblici e privati, CAROL RAMA. Unique Multiples a cura di Elena Re. Una mostra che celebra Carol Rama, artista radicale del XX secolo, attraverso una selezione di multipli realizzati tra il 1993 e il 2005.

Durante ART CITY, ogni angolo della città diventa una galleria a cielo aperto. Dalle performance nei cortili nascosti alle installazioni nei palazzi storici, ogni spazio viene reinventato per ospitare il meglio della creatività contemporanea.

Qui le info per il programma completo.

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