Sheida Soleimani vince il MAST Photography Grant

Sheida Soleimani ha vinto il concorso indetto dalla Fondazione MAST con un progetto che immagina vie di fuga dalla distruzione del mondo

È Sheida Soleimani (Providence, 1990) a vincere il MAST Photography Grant on Industry and Work 2025, il concorso fotografico su industria e lavoro dedicato ai talenti emergenti e giunto alla sua ottava edizione. L’artista statunitense che si è aggiudicata il riconoscimento è stata selezionata tra altri quattro finalisti: Felicity Hammond, Gosette Lubondo, Silvia Rosi, Kai Wasikowski. Annunciata la vincitrice, il MAST ha dato il via alla mostra delle opere arrivate in finale: curata da Urs Stahel, l’esposizione è allestita nella Photo Gallery del MAST e sarà visitabile gratuitamente fino al 4 maggio 2025.

Sheida Soleimani: ecco il progetto vincitore

Flyways (Rotte migratorie) è il titolo del lavoro con cui Sheida Soleimani si è aggiudicata il MAST Photography Grant. Nell’opera l’artista propone simboliche vie di fuga, instaurando un nesso tra la devastazione della vita e l’aspirazione a un futuro più giusto e accogliente per tutte le specie. In quanto operatrice ambientale e figlia di profughi iraniani vittime di persecuzione, detenzione e tortura per il loro attivismo, Soleimani ha sperimentato in prima persona la capacità delle infrastrutture di ferire e uccidere.

Le fotografie presentano attraverso immagini di recupero e oggetti simbolici una duplice narrazione: le storie delle persone incarcerate per aver partecipato al movimento di protesta Donna, Vita, Libertà in Iran e le vicende degli uccelli migratori feriti affidati alle cure della stessa artista. Per portare alla luce e far circolare fuori dal Paese queste vicende ha comunicato con molti cittadini: la loro identità è stata protetta sostituendo i loro volti con le immagini degli uccelli affidati alle cure di Soleimani. Così facendo, ha fornito a queste storie delle “rotte migratorie” che permettono loro di attraversare i confini politici e i canali di comunicazione ufficiali.

L’edizione 2025 del premio

In mostra al MAST saranno presenti i lavori di tutti i finalisti. Selezionati tra quarantadue candidati under 35 provenienti da tutto il mondo, hanno sviluppato per Fondazione MAST un progetto originale e inedito sui temi del premio. «I grandi temi classici dell’industrializzazione e della fotografia industriale – ha spiegato il curatore Urs Stahel – sono le fabbriche, gli operai, le macchine, gli altiforni, le colate d’acciaio, le catene di montaggio e molto altro ancora. Ma […] l’industrializzazione va ben oltre questo, si spinge più in profondità ed è qualcosa di estremamente complesso. E’ diventata essa stessa una nuova società, una nuova struttura di vita, una nuova condizione mentale: un sistema che abbraccia l’intera esistenza umana».

info: mast.org

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