Alla guida da tre edizioni spettacolari, il curatore e critico d’arte torinese Luigi Fassi è stato confermato direttore di Artissima Fiera Internazionale di Arte Contemporanea anche per il biennio 2025-2026. La principale kermesse di arte contemporanea in Italia, fondata nel 1994, fin dalla nascita ha dimostrato forte presenza nel mercato internazionale unita a una grande attenzione per la ricerca e la sperimentazione. Non a caso, internazionalizzazione, cooperazione, impresa e valore culturale sono i valori fondanti che dall’era Fassi hanno caratterizzato la crescita della manifestazione piemontese nota a livello internazionale.

Alla base della proroga del mandato, su scelta del Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei, «la crescita di Artissima che in questi ultimi tre anni, sotto la raffinata e colta direzione di Luigi Fassi, ha ulteriormente rafforzato il proprio posizionamento internazionale e l’indiscutibile ruolo di leadership per il sistema dell’arte contemporanea» come affermato dal presidente dell’omonima fondazione Massimo Broccio. Infatti, dal 2022, anno del suo insediamento, Fassi ha rinnovato il taglio culturale della manifestazione realizzando allestimenti di grande interesse e attualità.

Le dichiarazioni di Luigi Fassi, «felice di proseguire con impegno lo sviluppo della fiera»
«Sono felice di proseguire con impegno ed entusiasmo lo sviluppo della fiera nel biennio 2025-2026, per rispondere sempre meglio alla visionarietà delle proposte delle galleriste e dei galleristi italiani e internazionali che da 32 anni definiscono l’identità unica di Artissima. Altrettanta fiducia e cooperazione crescerà anche con le collezioniste e i collezionisti che considerano Artissima il punto di riferimento per la scoperta di nuovi talenti. Nelle prossime edizioni, Artissima rafforzerà ulteriormente il suo ruolo istituzionale, intensificando la collaborazione con musei, fondazioni e loro direttori, per un cammino condiviso di ricerca e innovazione. Questi due anni rappresentano un’opportunità per crescere ancora come comunità, unendo cuori e menti di chi crede nella libertà dell’arte come chiave per affrontare le trasformazioni del futuro».
