È stata inaugurata nella Capitale la mostra Il Seicento a Villa Farnesina con il patrocinio dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei e in collaborazione con l’École française de Rome, attiva in Italia dal 1875 e curata da Alessandro Zuccari e Virginia Lapenta. L’esposizione, che sarà visibile sino al 12 gennaio 2025, approfondisce le ricerche e gli esiti seicenteschi delle opere realizzate da Raffaello all’interno dell’antica dimora, soffermandosi in particolare sulla fortuna dei soggetti iconografici ideati dal maestro urbinate. I risultati degli studi hano permesso di riscostruire l’aspetto della Villa successivo al 1579 quando il Palazzo del Giardino, come allora si chiamava, fu ceduto al cardinale Alessandro Farnese, dal quale prese il nome Farnesina.
Brigitte Marin direttrice dell’EFR, ha spiegato come l’iniziativa artistica si pone «l’obiettivo di creare, come nei secoli scorsi, dei legami culturali tra Palazzo Farnese e Villa Farnesina. Le collaborazioni tra queste due residenze sulle due sponde del Tevere, rievocando il cosiddetto Ponte di Michelangelo, ideato nel 1540 ma mai costruito, rappresentano occasioni eccezionali per la costruzione di altri ponti simbolici, tra passato e presente e tra le nostre due istituzioni, e per far conoscere la storia e l’eredità dell’École. Inoltre, si inseriscono nel programma di celebrazioni per il 150° anniversario della sua istituzione».
Con l’ausilio delle tecnologie digitali e con una prima campagna fotografica a cura di Luigi Spina, sono presentati al pubblico anche gli affreschi del XVII secolo, scoperti nell’intercapedine dell’originario soggiorno chigiano della villa. Si tratta di una novità rilevante per la conoscenza dell’edificio e della fase decorativa seicentesca, ottenuta nel quadro delle attività di conservazione e restauro svolte dall’Accademia Nazionale dei Lincei e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Il professore Alessandro Zuccari, studi che nascono per «valorizzare una fase storica della Villa di Agostino Chigi»
Alessandro Zuccari, linceo e professore Sapienza spiega come gli studi siano nati dall’esigenza di approfondire «un periodo molto importante per la dimora che fino ad ora non è stato ancora indagato». Si tratta di una fase storica molto importante per Villa Farnesina, in anni in cui i Farnese hanno realizzato opere importanti, non solo di ripristino ma anche di nuovi interventi decorativi.
«Infatti continua è stato scoperto un soffitto farnesiano, occultato nel’800 con un nuovo soffitto, che dimostra l’attività dei Farnese all’interno della Villa, anche nel momento nel quale furono valorizzati gli affreschi di Raffello e degli allievi, nella fase del classicismo che tendeva di fare del maestro di Urbino il modello principe dell’arte e della pittura in particolare. Saranno in mostra, nella Loggia di Galatea e in quella di Amore e Psiche, dei grandi dipinti seicenteschi che o replicano o si ispirano agli affreschi originali». Attraverso dunque le opere esposte il pubblico può comprendere più a fondo l’influenza che lo stile di Raffaello ebbe nella Roma del Seicento.
info: Villa Farnesina, Roma