Il provocatorio ristorante di Carsten Höller arriva a Parigi

In occasione di Art Basel Paris, Höller aprirà un nuovo ristorante pop-up di cucina brutalista, versione temporanea del Brutalisten di Stoccolma

In occasione dell’attesissima art week parigina, dal 14 al 20 ottobre 2024, l’artista belga apre una versione temporanea del suo ristorante svedese Brutalisten, aperto a Stoccolma nel 2022 da Carsten Höller,  in collaborazione con il collettivo culinario francese We Are Ona. L’ambientazione scelta è quella di una stazione ferroviaria parigina: l’obiettivo è quello di creare esperienze culinarie uniche, con un menù che offrirà una degustazione di sei portate a pranzo e otto a cena, con una selezione di bevande curata da Brutalisten e dal direttore creativo di We Are Ona – studio culinario all’avanguardia noto per la creazione di esperienze culinarie uniche ed effimere – Luca Pronzato. L’esperienza immersiva sarà totalmente monocromatica: una scenografia completamente immersiva in bianco e nero, fatta eccezione per il cibo e le bevande.

Il menù si basa sulla purezza degli ingredienti e sulla semplicità delle tecniche e al centro dell’approccio c’è il Brutalist Kitchen Manifesto, regole ispirate alla filosofia del béton brut ((brutalista da «béton brut», e cioè cemento a vista in francese). Come per il ristorante di Stoccolma, è rigorosamente rispettata l’estetica brutalista: essenzialità delle forme, linee squadrate, uso di colori patinati ed espressività di materiali industriali come cemento, metallo e legno grezzo. La decorazione è ovviamente vietata e si possono aggiungere solo acqua e sale, fatta eccezione che per i piatti “brutalisti ortodossi”.

L’architettura brutalista, cui la cucina di Höller si ispira, è un movimento sorto nella seconda metà del Novecento che prediligeva l’uso dei materiali grezzi contro la tendenza decorativa dell’arte moderna. Nel manifesto della cucina brutalista – il Brutalist Kitchen Manifesto redatto dall’artista – «non sono ammessi ingredienti diversi nello stesso piatto, devono essere presentati come unità diverse e i piatti possono essere serviti contemporaneamente […] il mangiatore può combinare a suo gusto ogni ingrediente».