EARTH Foundation inaugura la stagione espositiva con Vitturi e Depero

"Borgo Roma. Paesaggio in transizione" e "Sete di Futurismo, Fame d’America" sono le rassegne autunnali di EARTH Foundation a Verona

Le nuove mostre di Eataly Art House (EARTH) non si allontanano dall’obiettivo della fondazione, il cui scopo principale è rendere l’arte accessibile al grande pubblico e celebrare l’inclusività, la bellezza e la sostenibilità con nuovi metodi e allestimenti, proponendo anche un diverso modo di avvicinarsi al mondo dell’arte e al suo collezionismo.

Lorenzo Vitturi racconta il paesaggio che cambia

La stagione autunnale dello spazio veronese si apre con due grandi esposizioni, la prima, attiva fino al 6 gennaio, presenta Lorenzo Vitturi con Borgo Roma. Paesaggio in transizione, cura di Giangavino Pazzola, curatore delle mostre e dei progetti di ricerca a CAMERA Centro Italiano per la Fotografia di Torino e in collaborazione con Giulia Adami, curatorial project manager di EARTH Foundation. Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e con la collaborazione del Comune di Verona.

La mostra pone uno sguardo attento e indagatore su uno dei quartieri più popolosi e importanti della città scaligera, Borgo Roma, area urbana in cui si trova l’iconica architettura della Stazione Frigorifera Specializzata “La Rotonda”, oggi sede dello spazio espositivo di EARTH. A partire da ciò, Vitturi ha generato una mappatura poetica di luoghi fisici e relazioni sociali che segnano la storia passata e presente dell’area. L’esposizione include oltre trenta fotografie a colori di medio e grande formato e installazioni che descrivono non solo i materiali e le merci che simboleggiano le molteplici fasi economiche e produttive, ma anche le testimonianze che ne tracciano gli stili di vita sociali e culturali, un focus sulle trasformazioni urbane nei diversi contesti culturali e sociali.

Oggi il punto di osservazione privilegiato è il quartiere di Borgo Roma, viva realtà della Verona industriale postbellica, ora riconvertito in polo commerciale e culturale. L’esposizione, dal titolo Paesaggio in transizione, prende forma da una lunga fase esplorativa condotta direttamente sul campo dall’artista, con il supporto dell’antropologa Caterina Borelli. Dopo molte visite durante i mesi invernali, raccogliendo testimonianze, vivendo in prima persona le sensazioni che il quartiere è in grado di trasmettere, nel corso della primavera ed estate 2024, Vitturi ha spostato il proprio studio all’interno della fondazione, dove ha appunto condotto uno studio della zona in chiave storica.

Toccando tematiche universali, la rassegna permette di rintracciare similitudini e assonanze in tutte le città del mondo, mettendo in luce le potenzialità, la complessità e i limiti dei processi di trasformazione urbana. Per rendere più completo e puntuale il racconto della pratica artistica, la mostra include opere provenienti da precedenti lavori simili ma realizzati in altre capitali mondiali. Fin dagli esordi l’artista osserva i mercati e le strade affollate delle città che studia e fotografa, come Dalston a Londra, Balogun Market a Lagos, le connessioni tra Venezia, il Perù e il Sud America, raccogliendo oggetti e suggestioni. Seguendo più tecniche artistiche come scultura, pittura, collage e fotografica, l’artista traduce tutto in immagini narrative.

Lorenzo Vitturi, dalla fotografia agli interventi site specific

Lorenzo Vitturi, nato a Venezia nel 1980, si laurea in Fotografia e Design all’Istituto Europeo di Design di Roma. Sin da subito sperimenta la pratica fotografica in commistione con quella della scenografia, elaborando una metodologia di lavoro che prevede interventi site specific a partire dallo studio dei luoghi.

È stato esposto in mostre personali in istituzioni come il FOAM Museum di Amsterdam, The Photographers Gallery di Londra, il Contact Photography Festival di Toronto e il CNA di Lussemburgo. Presente in diverse collettive come al MAXXI di Roma, il Centre Georges Pompidou di Parigi, La Triennale di Milano, il BOZAR di Bruxelles, il K11 Art Space e l’Art Museum di Shanghai. Nel 2013, Vitturi pubblica il suo primo libro, Dalston Anatomy, una raccolta di fotografie fatte nel Ridley Road Market nel quartiere di Dalston, nella East London. Al termine dell’esposizione, le nuove opere di Vitturi entreranno a far parte della collezione del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona.

Da EARTH Foundation anche Fortunato Depero

La seconda mostra di EARTH Foundation è dedicata a Fortunato Depero e si intitola Sete di Futurismo, Fame d’America. Il progetto, visitabile fino al 1º marzo 2025, è realizzato in collaborazione con il Mart e l’Università di Verona, mentre i curatori sono Federico Zanoner e Luca Bochicchio. Il percorso è studiato seguendo l’arco evolutivo della ricerca artistica di Depero, dagli anni Dieci agli anni Cinquanta, con particolare attenzione ai temi legati alla tavola, al cibo e ai luoghi della sua consumazione.

La mostra costituisce un vero e proprio racconto cronologico a partire dal 1914, quando Depero incontra il movimento futurista a Roma. La “sete di Futurismo” accompagna l’artista fino a Rovereto, dove nel 1919 fonda la Casa d’Arte Futurista Depero. Nel 1928 si trova a New York, rispondendo alla “fame di America” che da anni lo assilla. Immerso nell’atmosfera della Grande Mela, caratterizzata dai fast-food, dal proibizionismo e dai banchetti nei grattacieli, l’artista si dedica a decorazioni di ambienti e ristoranti, intavolando strategie per promuoversi e intercettare commissioni e affari.

L’esposizione sottolinea le diverse tecniche esplorate dall’artista nel corso della sua carriera, tra cui figurano gli arazzi utilizzati nel 1938 per decorare il Vi.Bi.Bar a Bolzano e il “buxus”, materiali da rivestimento utilizzato per pannelli pubblicitari e decorativi che nel 1940 diviene protagonista dell’allestimento della Bottega del Vino a Trento. Non mancano le iconiche collaborazioni commerciali con aziende di fama mondiale che lo hanno coinvolto per un lungo periodo del suo percorso artistico.

info: earthfoundation.it

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