

Sabato 28 settembre, presso lo SPAZIO C21 di Reggio Emilia, si inaugura la mostre Sorry for Fukushima di Escif. Come sempre, il “Banksy spagnolo” indaga temi di profonda attualità: dalle ingiustizie sociali ai temi ambientali, dai conflitti al capitalismo fino al lato oscuro dello sviluppo, smuovendo coscienze e inevitabilmente, invitando a riflettere. Nel momento in cui “fa arte”, l’artista si schiera, delicato e violente, senza alcun timore di farlo: un’esplorazione e un’investigazione del male dell’umanità, tradotto poi nelle sue opere, per condividere, aggregare, ricordarci che siamo tutti parte della stessa umanità.

Riflessione di questa esposizione, è il disastro di Fukushima del 2011: un terremoto di magnitudo 9.0 e il conseguente tsunami, hanno provocato un collasso di dimensioni devastanti nella centrale nucleare di Fukushima. Nei giorni successivi all’incidente, in seguito al rilascio di radioattività nell’aria e alla contaminazione dei terreni circostanti, le autorità ordinarono l’evacuazione dei residenti entro un raggio di 20 chilometri. L’imminente evacuazione provocò almeno 51 vittime, e un numero maggiore fu attribuito allo stress successivo o alla paura di rischi radiologici; al 2021, circa 36.000 persone non erano ancora potute tornare nelle proprie abitazioni.

Successive controversie sono poi sorte riguardo lo smaltimento delle acque reflue utilizzate per raffreddare il reattore, con proteste nei Paesi del pacifico: tragedia, il Giappone sta ancora riversando nell’oceano Pacifico le acque radioattive che erano rimaste stoccate all’interno della centrale? – si chiede retoricamente l’artista. La domanda è retorica e forse anche inascoltata, in un mondo in cui il tema del nucleare è di nuovo una priorità nell’agenda di molti Stati.

La mostra è una riflessione ricca e a tutto campo, una narrazione che muove dallo sguardo attonito di Lilly e Biagio, indimenticabili protagonisti Disney di Lilly e il vagabondo, di fronte ad una immaginaria fine del mondo dipinta su una grande tela ad olio; allo gnomo “antimilitare” di Amelie, passando per sculture, acquerelli e graffiches. Sorry for Fukushima racconta di un domani possibile, che porti con sé più empatia, consapevolezza, tenerezza. Escif si scusa, per sé e per tutti noi e ricerca nella sua arte, una prospettiva migliore per costruire il futuro.


info: SpazioC21