È solo alla sua seconda edizione, ma la Biennale dello Stretto registra già numeri record. La settimana inaugurale della manifestazione che accende i riflettori su un’area controversa nella mappa dell’immaginario europeo si è chiusa il 22 settembre al Forte Siacci a Campo Calabro. L’evento ha consentito di trarre un primo bilancio, oltre a sottolineare come stiano prendendo piede nuove prospettive sulla centralità del Mediterraneo.

Tra gli appuntamenti internazionali più attesi nel panorama architettonico, la Biennale dello Stretto 2024 ha proposto per quest’anno di “ripensare le città attraverso l’acqua”, tema portante della manifestazione. Pensata come un evento diffuso tra Campo Calabro, Reggio Calabria e Messina, la Biennale si propone dunque di esplorare questioni di grande rilevanza per il futuro delle città e del territorio: “Le tre linee d’acqua” e “Le città del futuro” sono gli assi portanti della manifestazione e si intrecciano in una relazione reciproca. Da qui l’invito a ripensare le città attraverso l’acqua, concepita come un elemento urbano strategico.
Biennale dello Stretto: le prime dichiarazioni
Dopo i primi giorni inaugurali, il bilancio è già positivo. «Ci aspettavamo nei fatti questi numeri – ha dichiarato il sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci – diverse migliaia di visitatori solo nei giorni in cui qui ci sono stati i talk. Poi ci sono stati gli eventi gli altri giorni e sono stati dedicati alla visita esclusiva perché il cuore della biennale, con i talk con i dibattiti e con le riflessioni si erano spostati a Reggio Calabria e a Messina. Noi chiudiamo questa parte iniziale. La Biennale continua ancora nell’ottica di una biennale diffusa per cui si sposta in varie parti della Calabria, in alcune parti della Sicilia. Rimane forte Sciacci il cuore della parte espositiva della Biennale che sarà aperta in tutti i fine settimana. Daremo l’occasione, a tutti gli istituti superiori, di visitare ancora le installazioni».
«Un bilancio che noi prevedevamo comunque positivo – ha aggiunto Repaci si è arricchito di una serie di elementi valoriali sui quali occorre fare una riflessione. Questo evento ci ha insegnato la fatica del progettare in comune però ci ha insegnato anche la bellezza di darci visioni e prospettive, di declinare in maniera nuova problemi secolari prospettandone soluzioni innovative. Questa estate reggina ha portato ad una grande concentrazione di folla. Noi abbiamo il record di non avere procurato disagi e non avere lasciato immondizia ma solo bellezza e cura del territorio».
Tra gli altri intervenuti, anche l’eurodeputata Giuseppina Princi, che si è espressa sull’importanza di portare l’attenzione dell’Europa sul Mediterraneo. «Abbiamo fortemente sostenuto la nomina del commissario del Mediterraneo – ha dichiarato – che insieme al presidente Occhiuto presto incontreremo. Ci impegneremo affinché ci sia un’attenzione strategica a questa area geografica, gravida di opportunità di sviluppo e di crescita, importante crocevia e punto di snodo decisivo per l’essenziale processo di internazionalizzazione». «Il focus – ha aggiunto Princi – sulle nuove prospettive delle città del futuro offerto dalla Biennale dello Stretto deve rappresentare un punto di partenza capace di porre l’accento sulla cultura, sulla storia, sull’innovazione».

info per il programma completo: bioarchitettura.it