La Fondazione Antonio Dalle Nogare celebra Emilio Prini in una mostra

L'artista sfuggente e profondamente enigmatico, ha portato all'estremo il fascino rivoluzionario dell'Arte Povera

Sino al 3 maggio 2025, presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, sarà visibile la mostra Emilio Prini – Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – 1970/1971, dedicata a uno degli artisti più enigmatici del panorama nazionale e non solo. Con la curatela di Luca Lo Pinto, Andrea Villiani e Timotea Prini, l’esposizione presenta un’ampia selezione di opere su carta, con un focus dedicato ad alcune mostre: Gennaio 70 – comportamenti, progetti, mediazioni, al Museo Archeologico di Bologna; Arte povera – 13 italian artists al Kunstverein di Monaco e Merce Tipo Standard nella Galleria L’Attico di Roma, entrambe nel 1971.

La mostra di Bolzano esplora maggiormente la creatività dei disegni realizzati intorno ai concetti sviluppati nelle tre mostre di Bologna, Monaco e Roma, arricchendo il percorso espositivo con una selezione di fotografie documentative inedite. Il progetto costituisce, inoltre, l’avvio di una ricerca e di una catalogazione in corso, a cura dell’Archivio Emilio Prini, ente fondamentale per la produzione di questa rassegna.

L’esordio di Prini arriva nel 1967 quando partecipa alla celebre mostra Arte povera–Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova che sancisce l’avvio delle ricerche del movimento rinominato da Germano Celant come Arte Povera. A partire dall’anno seguente e fino ai primi anni Settanta partecipa ad alcune delle mostre internazionali più significative dell’epoca, fra cui When Attitudes Become Form nel 1969; e Contemporanea nel 1973–74, per poi ridurre al minimo l’attività espositiva. Il nucleo iniziale della sua produzione si basa su un numero circoscritto di idee e opere su cui continuerà a intervenire fino alla sua scomparsa, rielaborandole e modificandole spesso con gesti minimi ma essenziali.

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