«In questa prima edizione dell’Art Film Fest abbiamo proposto una carrellata di film in cui si toccano tutti i temi rilevanti sul piano italiano e internazionale», con queste parole Guido Talarico, editore di Inside Art, ha introdotto la seconda serata del nuovo progetto romano dedicato al documentario d’autore, che ha registrato una grande affluenza.
Realizzato con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, The Art Film Festival (TAFF) – Rome 2024 si propone di «diffondere – come aveva dichiarato nel corso della serata di apertura la direttrice del museo Cristina Mazzantini – nel grande pubblico una familiarità verso l’arte contemporanea, considerata troppo facile da fare e difficile da capire».
Primo dei due film protagonisti della serata dell’11 settembre, L’aeroplano di Marinetti. Diretto da Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, il documentario racconta la centralità della macchina, e in particolare dell’aeroplano, nel Futurismo. Ripercorrendo la storia del movimento e del suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, il film passa in rassegna i linguaggio artistici che lo hanno caratterizzato, esaminando le visioni dall’alto, sintomo di un punto di vista nuovo sulla realtà.
A concludere il secondo appuntamento del TAFF, in cui sono stati coinvolti tutti i grandi broadcaster nazionali e internazionali, è stato Paint me a Road out of here, un documentario diretto da Catherine Gund, presente in sala. «Credo che l’arte consista nell’immaginare qualcosa che vada oltre, qualcosa di nuovo, quindi ringrazio di essere qui», ha dichiarato la regista. Il film racconta l’esperienza dell’oppressione, in particolare del carcere, e di come fare arte possa rappresentare una via di fuga.