Ha preso il via la terza edizione di NUCRÉ, la rassegna di arte contemporanea nel comune del Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. Anche quest’anno sviluppato in due luoghi, il Castello Ducale e il Trullo Rubina, il progetto conta due occasioni espositive che raccolgono nel comune pugliese importanti artisti del panorama nazionale e internazionale. Nato nel 2022 da un’idea di Rita Urso e Arechi Invernizzi (Artopia Gallery, Milano), NUCRÉ conta la collaborazione della Regione Puglia e della Fondazione Museo Pino Pascali, oltre al supporto del Comune di Ceglie Messapica.
“Storie intorno al pozzo”: NUCRÉ esplora il tema dell’acqua
SpartiAcque. Storie intorno al pozzo è il titolo della mostra in esposizione al Castello Ducale, nella Sala dei Sindaci e nelle Scuderie, visitabile fino al 31 agosto. I protagonisti della rassegna, che si concentra sull’elemento acquatico, sono Andreco, Claire Chalet, Alexander Gutke, Eva L’Hoest, Maia Marinelli, Masbedo, Lucy + Jorge Orta, Giuditta Vendrame e Alessandro Vizzini. Esplorando il tema dell’acqua in relazione alla storia e al territorio della città di Ceglie Messapica, la mostra trae ispirazione dall’antico pozzo collocato nell’atrio a ridosso della torre normanna del Castello Ducale. Il racconto pone l’accento sul tema della condivisione di risorse, aprendo un focus sull’attuale emergenza idrica e ambientale.
Nell’immaginario degli artisti internazionali selezionati, il tema dell’acqua diviene un elemento evocativo che funge, appunto, da “spartiacque” tra istanze ecologiche, memorie locali, emergenze del presente e proiezioni critiche o poetiche sul futuro. Il gioco anche metaforico della mostra sta infatti nella convivenza del “tra” con il “con”, rimarcando più che l’idea di divisione e contrapposizione quella della distribuzione e condivisione contenuta nell’etimo della parola “spartire”.
Al piano nobile del Castello, nell’ampia Sala dei Sindaci, apre il percorso espositivo la grande installazione Big Sky Blue (2024) di Alexander Gutke, costituita da una serie di sculture a forma di pozzanghera, mentre a parete si trova l’opera di Lucy + Jorge Orta, un plastico equipaggiamento emergenziale, della serie Life Line (2008). Seguono poi le sculture di Alessandro Vizzini, elaborazioni di processi percettivi e sensoriali legati al paesaggio marino attraverso materie mutuate dal design quali poliuretano, resine, vernici. In una successione di dodici inchiostri su carta, Claire Chalet sospende il visitatore in una realtà altra, ricercando un equilibrio tra due visi che si sfiorano senza mai toccarsi. Concludono l’allestimento quattro opere fotografiche ed un video di Maia Marinelli del ciclo Occupy North (2020), che denuncia l’occupazione e spartizione delle terre artiche.
All’ingresso delle Scuderie, il visitatore viene accolto dalla “goccia” scultorea di Andreco, un’espressione formale della proporzione tra acqua dolce e salata. Ai lati del complesso sono situate le due videoproiezioni The Inmost Cell (2020) di Eva L’Hoest, dove l’artista racconta un paesaggio sospeso a metà tra mitologia lettone e scenari post-apocalittici, e Teorema d’incompletezza (2008) di Masbedo, ambientato su un ghiacciaio islandese. Infine, gli inediti disegni di Giuditta Vendrame Neviera (2024), che accanto ai lavori presenti al piano superiore costituiscono l’esito della sua residenza al Trullo Rubina.
Il tema dello “spartiacque” prosegue al Trullo Rubina
SpartiAcque. (Di)stanze vicine è il titolo della seconda esposizione di NUCRÉ visitabile nel complesso del Trullo Rubina fino al 23 agosto. In questo progetto, dedicato Rubina Ciracì e a cura di Marilena Di Tursi e Arechi Invernizzi, il tema dello spartiacque viene declinato, invece, attraverso il dialogo tra artisti contemporanei e alcuni maestri del ‘900 italiano, così associati: Rachele Maistrello e Giulio Turcato, Elena Mazzi e Fausto Melotti, Julie Béna e Aligi Sassu, Marzena Nowak e Agostino Bonalumi. La relazione spontanea che si instaura tra un’opera e l’altra nei vari ambienti del trullo genera un percorso fluido, connesso all’impianto circolare delle antiche architetture del complesso.
Accanto alla mostra, il Trullo Rubina ha ospitato anche un programma di residenza. Iniziato nel 2023 con l’artista Giulia Parlato, prosegue quest’anno con Giuditta Vendrame, che ha esplorato l’universo naturale ed antropico delle acque sotterranee, visitando siti archeologici (neviere, fogge e pozzi) e naturali (grotte). La restituzione delle voci e dei racconti degli esperti del luogo prende forma nei candidi disegni ispirati al mondo delle neviere, da cui il titolo Neviera (2024), esposti presso il Castello Ducale.
Entrambe le mostre saranno accompagnate da un catalogo bilingue, con testi di Michele Ciracì, Marilena Di Tursi, Arechi Invernizzi, Antonella Marino, Remo e Rita Urso e Giuditta Vendrame.
info: artopiagallery.net