Il Giardino delle Erme conosciuto anche come IV Giardino Segreto di Villa Borghese torna essere aperto al pubblico tutti i giorni dalle 8 alle 19. Continuano nella Capitale gli interventi di rigenerazione del tessuto urbano, grazie alla collaborazione di pubblico e privato. L’intervento si colloca all’interno di un piano di recupero più ampio di Villa Borghese, finanziato con i fondi del Pnrr Roma Caput Mundi, che riguarda l’intero sistema composto dai Giardini Segreti, dall’Uccelliera e dal Casino della Meridiana.


La riapertura rappresenta infatti un’importante iniziativa per valorizzare il patrimonio culturale e naturale di Roma: questa tipologia di luoghi è spesso meno conosciuta rispetto alle aree principali del parco, ma offrono un’esperienza altrettanto incantevole e spesso più intima. Il giardino in questione, è parte dei Giardini Segreti di Villa Borghese siti accanto al Casino Nobile, residenza del cardinale Scipione Borghese: furono realizzati nel corso del XVII secolo per l’esposizione di fiori rari ed esotici.


La storia del Giardino Segreto di Villa Borghese
Il IV Giardino era detto anche “Giardino della Coltivazione” perché utilizzato come vivaio delle piante che venivano esposti negli altri tre. All’ingresso sud venne realizzato alla fine del XVII secolo un monumentale emiciclo di accesso su progetto di Carlo Rainaldi e Tommaso Mattei: l’Esedra dei Draghi, così nominata per la presenza dei draghi, simbolo araldico dei Borghese. Per il progetto di restauro sono stati utilizzati materiali speciali, compatibili con quelli originali; particolare attenzione è stata posta per l’integrazione delle coperture in cotto realizzata con mattoni di analogo impasto e tipologia di quelli seicenteschi.

La preziosa fontana, in marmo lunense, di epoca romana, posta al centro del giardino, è stata liberata da spessi strati di calcare e concrezioni, riportando alla luce la superficie marmorea originale. Il ripristino dell’impianto di alimentazione e scarico dell’acqua ha poi permesso di riattivarne il funzionamento dopo anni di inattività. L’area infine è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione artistica.



Tra 1900 e il 1919 quello che all’epoca era comunemente denominato come il Giardino delle Erme per l’inserimento nel corso del XIX secolo di alcune erme maschili di epoca romana, insieme ad altri elementi di arredo, venne ulteriormente trasformato nella sua veste definitiva. Nel 1913 venne, infatti, inserita al centro del giardino, con funzione di fondale prospettico, un’elegante fontana, costituita da un bacino superiore in marmo lunense, di epoca romana, poggiante su plinto moderno, provenienti dai depositi comunali e in precedenza appartenenti a una fontana demolita non ancora individuata.


Nel 1919 in occasione della realizzazione, su progetto dell’architetto Raffaele de Vico, della monumentale balaustrata di coronamento del muro di sostruzione lungo il lato orientale del giardino, la fontana venne modificata aggiungendo un bacino parzialmente interrato di forma circolare ancora oggi esistente.
