Due immagini contradditorie, un arcobaleno e un mattone, sono state utilizzate dall’artista svizzero Ugo Rondinone, per la sua nuova opera The Rainbow Brick Board, nonché futuro red carpet dell’edizione 2024 di ArtVerona, prevista dall’11 al 13 ottobre prossimo. Infatti, il progetto di quest’anno è un nuovo capitolo della commissione annuale per il tappeto rosso della fiera veronese, iniziato con quello di Paola Pivi nel 2021 e proseguita con Stefano Arienti nel 2022 e Peter Halley nel 2023.

«Per il progetto ho immaginato il tappeto come una ‘strada di mattoni’ di tanti colori diversi» – ha dichiarato l’artista – «fondendo così due archetipi incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. Entrambi gli archetipi sono apparsi come leitmotiv nei miei dipinti, sculture, video e installazioni fin dai primi anni ’90 sotto forma di aperture e pareti. L’archetipo dell’arcobaleno è un simbolo di pace, di uguaglianza e apertura. L’arcobaleno è un ponte tra tutto e tutti. L’archetipo del mattone è un simbolo di chiusura di qualcuno o qualcosa all’interno o all’esterno. Il mattone costruisce muri intorno a sé e al mondo».

«Fondendo insieme queste due forze contraddittorie» – continua Ugo Rondinone – «emerge una terza forza: la Rainbow Brick Road: un fondamento simbolico per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Lo stato dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia è molto al di sotto degli standard degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, come ad esempio il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la mancanza di protezione contro le discriminazioni a livello nazionale per i beni e i servizi, e l’assenza dei diritti genitoriali alle coppie dello stesso sesso, come l’adozione e la fecondazione assistita».

L’artista dividerà poi l’opera in sezioni più piccole e promuoverà una raccolta fondi. I fondi ricavati saranno devoluti a due organizzazioni no-profit: un’associazione scelta dall’artista che si occupa di garantire i diritti LGBTQIA+ e un’altra scelta da Aquafil, partner del progetto: l’associazione Albachiara, che si occupa di combattere la violenza sulle donne. La scelta dei beneficiari sottilmente riflette il quadro concettuale del progetto.