È molta l’attenzione che la Fondazione MAXXI rivolge all’architettura e al design. Ma se fino ad oggi è stato dato spazio a questi linguaggi nella sede romana del museo dedicato alle arti del XXI secolo, ora con Architetture e città nel Corno d’Africa anche MAXXI L’Aquila prende parte a questa narrazione. A cura di Andrea Mantovano nell’ambito di MAXXI Architettura, l’esposizione è interamente dedicata all’architettura e sarà aperta al pubblico fino al 3 novembre 2024.

Segnando il primo passo di MAXXI L’Aquila nel racconto delle città e dei paesaggi, la mostra è una riflessione sul processo di decolonizzazione del patrimonio architettonico in Etiopia, Eritrea e Somalia, attraverso lo sguardo contemporaneo di artisti, architetti e studiosi locali e internazionali. «L’intento è esplorare e approfondire le radici di un’identità comune, creando occasioni di confronto e scambio attraverso i linguaggi universali dell’arte e dell’architettura. La mostra rappresenta, inoltre, il contributo del MAXXI al rafforzamento delle relazioni culturali nella cornice istituzionale del Piano Mattei», ha spiegato Lorenza Baroncelli, direttrice MAXXI Architettura e Design contemporaneo, alla presentazione della rassegna.
Dalla devastazione di Mogadiscio, alla rapidissima trasformazione di Addis Abeba, fino alla consapevole conservazione di Asmara, nella mostra emergono approcci differenti nei confronti del patrimonio architettonico e urbano, definibile come “condiviso”. L’esposizione documenta proprio questo rapporto e, in particolare, i diversi atteggiamenti che i tre paesi al centro della rassegna mettono in atto nei confronti dell’heritage italiana sul territorio. D’altra parte, è proprio a questa attività progettuale che la mostra vuole rendere omaggio, come alle tante storie delle persone e dei professionisti che hanno contribuito alla creazione di questo patrimonio, per riconsiderarlo alla luce di nuove conoscenze e nuove sensibilità.

Per quanto riguarda l’Etiopia, il racconto del patrimonio condiviso passa attraverso le immagini del fotografo locale Michael Tsegaye, che esplora le città come paesaggi in evoluzione e spazi in cui si registrano le tracce della memoria. Accanto ai documenti con cui il fotoreporter e giornalista Farah Omar Nur ha raccontato la Somalia, la mostra include i lavori con cui Asmara Heritage Project offre un’immagine dell’Eritrea, in particolare con i linguaggi dell’ingegnere Medhanie Teklemariam e del fotografo inglese Edward Denison. Inoltre, l’esposizione raccoglie un particolare focus sulle città: Addis Abeba, Asmara e Mogadiscio sono raccontate Arturo Mezzedimi e Veglio Bertani.
info: maxxilaquila.art