La cultura italiana arriva a Londra grazie a Francesco Bongarrà

Con una lunga esperienza come giornalista parlamentare dell’Agenzia ANSA, Francesco Bongarrà, palermitano d’origine, ha assunto da gennaio 2024 l’incarico come direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra di Belgrave Square, prendendo il posto di Katia Pizzi. 

Con esperienze di giornalismo e di docenza in Italia e all’estero, professore al master in Lobby e relazioni istituzionali alla Lumsa e a Tor Vergata e presso gli Mba della Bayes Business School e dell’Imperial College di Londra, oltre che diplomatico per la Repubblica di San Marino, Bongarrà ha oggi il fondamentale compito di promuovere e diffondere la lingua, l’arte, il design, la musica italiane in Gran Bretagna.

“Il nostro obiettivo principale – ha annunciato Bongarrà non appena insediato – è quello di dare spazio al meglio del mondo creativo e culturale del nostro Paese, valorizzando non solo gli elementi tradizionali che tutti conosciamo, ma, soprattutto, promuovendo la conoscenza a 360 gradi di un’Italia che, consapevole del proprio passato, guarda con fiducia e coraggio alle sfide del futuro”.

Non solo l’arte antica e il patrimonio classico, quindi, ma anche le eccellenze presenti del made in italy che spesso non arrivano a essere conosciute all’estero e che rimangono confinate nel nostro territorio senza occasioni per essere diffuse su scala internazionale. Un tema, seguito negli ultimi anni sempre con maggior interesse, che sta portando a una necessaria riscoperta dell’arte contemporanea italiana più recente da parte di studiosi e di enti privati e pubblici.

“L’Istituto – ha aggiunto il direttore in una lettera di saluti sul sito dell’IIC – non è un’opzione fra le tante dell’offerta culturale di Londra: è un pezzo del territorio italiano in Inghilterra. L’Istituto di Cultura – ha esortato Bongarrà – è, dunque, anche casa vostra. Frequentatelo, seguitene le attività, per essere italiani migliori nel mondo: cittadini curiosi, ispirati, creativi”.

E proprio su questa linea si sono sviluppati i primi eventi promossi dall’Istituto, proprio nell’ottica di valorizzazione dei giovani talenti italiani all’estero, tra cui la mostra What we already think we know. Giovane fotografia italiana – Premio Luigi Ghirri, chiusasi a fine giugno, curata da Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, e organizzata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, che ha proposto per la prima volta nella capitale britannica autori del premio Giovane Fotografia italiana. Dedicato ai migliori talenti della fotografia under 35 in Italia, il premio è sbarcato all’IIC di Londra portando autori che dal 2018, anno della sua istituzione, si sono aggiudicati il Premio dell’Open Call Giovane Fotografia italiana: Marina Caneve, Iacopo Pasqui, Giulia Parlato, Giulia Mangione e il collettivo Vaste Programme.

Ma in programma non c’è solo l’arte all’IIC, anche ogni espressione che possa ben rappresentare la produzione creativa italiana: teatro e spettacoli di musica, danza e presentazioni di libri italiani tradotti in inglese e di libri inglesi che abbiano richiami ed attinenza con il nostro Paese oltre che un’attenzione particolare da dare alle Università, densamente popolate di docenti e studenti italiani.

E poi il cinema sul grande e piccolo schermo. Dopo il tutto esaurito all’Istituto Italiano di Cultura di Londra per la festa di inaugurazione della terza edizione di From Venice to London con la proiezione di Io Capitano, è stato presentata ad aprile Pompeii – the New dig, serie in tre puntate, prodotta da Lion TV per BBC2, che permette di osservare da vicino gli sviluppi e i ritrovamenti degli ultimi scavi effettuati a Pompei, che, interessando un’area di circa novemila metri quadri, sono i più vasti nell’ultima generazione.

Voglia di inclusività, di apertura e di ricostruire la narrazione di un Paese che non si è fermato al Novecento e che riesce ad essere competitivo e innovativo sul piano internazionale. Le premesse della direzione di Francesco Bongarrà si stanno concretizzando in attività seguite e volte a trasformare in modo ancora più decisivo l’Istituto Italiano di Cultura di Londra in un punto di riferimento non solo per gli italiani che vivono a Londra ma soprattutto per tutti quei londinesi e stranieri che amano l’Italia per il suo passato e che hanno intenzione di conoscere anche il fermento culturale attuale del nostro Bel Paese.