Memomirabilia è la nuova ricerca di Carmela De Falco, con una esposizione che dal 20 giugno si protrarrà fino al 30 settembre. La mostra è curata dagli storici dell’arte Gianluca Riccio e Alessandra Troncone – tra i nuovi curatori della 18esima Quadriennale di Roma – in collaborazione con il Museo Filangieri e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Attraverso alcune sculture e una installazione sonora appositamente realizzata per questo progetto, indaga il tema della memoria collettiva e della relazione con l’altro a partire dall’antica tradizione dei Mirabilia, ovvero le “cose straordinarie” e delle Wunderkammer, le stanze della meraviglie e preziosi scrigni di collezione durante il Rinascimento.

Due uccelli che litigano per un pezzo di pane o un uccello nutre l’altro, 2024, Porcellana
ph Anita Laddomada
Le sculture innestano un dialogo con gli spazi del museo, divenendo corpo culturale dello stesso: un assemblamento che parte da oggetti comuni, risignificati nel loro scopo e che ora diventano opere preziose. Un manichino, un paio di scarpe, una cintura, un orologio da polso, una cannuccia, una coppia di piccoli uccelli, due maniglie, sono solo alcuni dei materiali scelti da Carmela De Falco per il suo racconto visivo, caratterizzato da un’ambiguità estetica e funzionale. A completare il percorso, un’installazione sonora formata da due tracce audio corrispondenti alle voci di due cantanti professioniste dirette dall’artista.

Orologio da polso, 2024
14×4,5×1,5 cm, ph Anita Laddomada

Orologio da polso, 2024
14×4,5×1,5 cm, ph Anita Laddomada
Nell’immaginario di quest’artista, gli oggetti diventano frammenti di memoria e stratificazione di ricordi, testimonianza di un tempo passato che la De Falco prova a far rivivere. La poetessa Louise Gluck, scriveva nel suo testo Una porta non dipinta, «ricordo la mia infanzia come un lungo desiderio di essere altrove»: c’è una dimensione degli oggetti nella sua scrittura – come è presente in questa esposizione – oggetti che rimangono gli stessi nonostante lo scorrere del tempo: a invecchiare è l’io narrante, desideroso di tornare all’infanzia. C’è un profondo senso di scollatura metafisica in cui sono gli oggetti a guardare le persone, piuttosto che l’io narrante a guardare gli oggetti. Ed è ciò che in questa mostra, inevitabilmente, accade.

2024


Premio e castigo, 2024
carbone, resina, zucchero, colorante alimentare
22x27x22 cm, ph Anita Laddomada

Premio e castigo, 2024
carbone, resina, zucchero, colorante alimentare
22x27x22 cm
ph Anita Laddomada
Dal 20 giugno al 30 settembre
Museo Civico Filangieri, Napoli
info: Museo Civico Filangieri