Dopo aver approfondito le questioni giuridiche legate alla digitalizzazione del patrimonio culturale, intervistiamo Franco Losi, founder e CEO di Cinello, società attiva nello sviluppo di DAW® a sostegno del patrimonio artistico mondiale.

DAW®, opere d’arte digitali, numerate, firmate e autenticate dai direttori dei più grandi musei: una nuova forma di valorizzazione del patrimonio artistico mondiale, da parte di privati, che prevede accordi con le principali istituzioni culturali per la riproduzione in formato digitale di Old Master e per la creazione di digital artworks destinate a eventi espositivi internazionali e al mercato dell’arte. Una nuova forma di collezionismo e di mecenatismo dei privati a sostegno dei grandi capolavori della storia dell’arte, custoditi nei principali musei pubblici e privati, sia in Italia che all’estero.

“Own the Impossibile”. Con questo slogan, Cinello intende promuovere un nuovo modello per collezionisti, musei e gallerie che supporti la convergenza tra le opere d’arte più importanti al mondo e l’era digitale, fondendo perfettamente mondi fisici e digitali. DAW® e altre forme di digitalizzazione delle opere d’arte: quali le differenze?
Franco Losi: Cinello ha voluto sviluppare un brevetto ed una piattaforma in grado di restare al passo con l’innovazione tecnologica, che potessero creare nuove forme di ricavi per i musei italiani e che garantissero uno standard elevato di sicurezza alle opere dei nuovi artisti digitali. In un’epoca dove il ciclo di innovazione è diventato più veloce del ciclo di vita di qualsiasi prodotto, occorre progettare soluzioni in grado di superare le stagioni della tecnica. È importante sottolineare che il brevetto di Cinello sarà in grado di adattarsi alla tecnologia più recente e performante a disposizione anche in futuro. Con i DAW® abbiamo potuto digitalizzare e diffondere, in questi pochi anni di attività, i maggiori capolavori dei nostri musei in tutto il mondo, realizzando mostre in Arabia Saudita, a New York, a Londra, a Dubai, a Maastricht. Attraverso le vendite delle opere abbiamo effettivamente sostenuto, concretamente, i nostri musei partner. Venendo ad altre possibilità di diffusione per l’arte digitale, mentre gli NFTs sono semplici “certificati di proprietà” privi di contenuto (un diritto di proprietà, ad oggi, ancora non riconosciuto da standard condivisi a livello nazionale o internazionale) i DAW® tutelano il file rendendolo unico. Ogni DAW® unisce fisico e digitale in un’unica soluzione, creando un legame indissolubile fra il numero identificativo del monitor e quello del file criptato.

Attualmente, Cinello ha un incredibile catalogo di opere d’arte di alto profilo convertite in DAW®. Con chi collaborate? E in che modo create nuove fonti di reddito per i musei?
FL: Cinello ha sottoscritto accordi di partnership con i maggiori musei italiani, assicurando la digitalizzazione consapevole dei più importanti capolavori da questi ultimi custoditi, conservati e gestiti. Da ogni attività effettuata da Cinello una percentuale viene corrisposta al museo partner per sostenerlo economicamente. Nel solo biennio 2022/2023 sono stati retrocessi 300.000 euro ai musei partner grazie alle esposizioni e vendite di Cinello. L’obiettivo futuro è offrire questa tecnologia brevettata ai musei di tutto il mondo per generare nuove fonti di introiti, al fine di contribuire alla conservazione, alla fruizione e alla valorizzazione dei loro patrimoni.

Grazie alla rivoluzionaria tecnologia di Cinello, collezionisti e mecenati possono possedere edizioni d’arte digitali, numerate e autenticate, di alcuni dei capolavori più famosi al mondo. Quali sono gli aspetti salienti di questa innovativa tecnologia? E in che cosa consiste MYGAL®?
FL: Il DAW® è un bundle formato da un insieme di elementi materiali e immateriali. Questi includono: un file ad alta risoluzione dell’opera resa edizione digitale ed un piccolo supporto hardware MYGAL®, sul quale è installato il software Cinello che implementa l’oggetto del brevetto, ovvero un modello che lega, attraverso un algoritmo crittografico, il file digitale ai dispositivi mediante i quali viene visualizzato (MYGAL® e Monitor), in modo che non possa essere riprodotto e condiviso. A corredo viene offerto anche un certificato di autenticità cartaceo (COA) numerato e firmato da Cinello e dal proprietario o dal detentore autorizzato dell’opera che ha in consegna (es. il direttore del museo) e, ove applicabile, dal titolare dei diritti d’autore sull’opera stessa. Insieme al DAW® viene consegnata infine una cornice riprodotta artigianalmente in scala 1:1 sulla base dell’originale. Il risultato finale è un’edizione digitale dell’opera di partenza completamente identica all’originale in tutti i suoi minimi dettagli. Il DAW® è protetto da brevetto depositato e concesso in diversi Paesi del mondo (Italia, Europa, Cina e Nord America); pertanto è garantito e riconosciuto a livello internazionale.


Di recente avete partecipato ad Art Dubai 2024. Quale riscontro avete ricevuto da questo incontro fieristico internazionale e quale tipologia di audience avete riscontrato nel pubblico dei collezionisti?
FL: Art Dubai dal 2022 si è distinta come più importante manifestazione fieristica mondiale per il settore digital applicato alle arti visive. Cinello è stata selezionata quest’anno, assieme alle maggiori gallerie del mondo, grazie alla sua innovativa tecnologia. Abbiamo partecipato portando alcuni capolavori museali e una selezione di giovani contemporanei. La risposta del pubblico e dei collezionisti è stata ottima. Abbiamo riscontrato molto interesse da parte di clienti del Middle East, India e Cina. Al momento siamo in contatto con alcune istituzioni locali per costruire nuove partnership e offrire il nostro brevetto a musei internazionali. Per quanto riguarda il futuro prossimo, parteciperemo, dal 10 al 16 giugno 2024, a The Digital Art Mile, nuova fiera della costellazione di Art Basel, specializzata in digital art.
Nel 2023, avete creato una galleria d’arte contemporanea, Cinello Unlimited, che promuove opere digitali protette dalla tecnologia proprietaria brevettata da Cinello. Come operate sul mercato e quali sono i principali artisti emergenti e affermati del panorama internazionale con cui lavorate?
FL: CINELLO UNLIMITED è il primo marketplace d’arte digitale contemporanea supportato dalla tecnologia brevettata DAW®. Il tema della protezione e della sicurezza, in ambito di arte digitale, è sempre stato al centro della ricerca del team di ingegneri Cinello, da anni impegnati nel salvaguardare l’unicità dei file (requisito essenziale per poter parlare di opera d’arte). La piattaforma è in grado di garantire sempre e per ogni DAW®: la provenienza, l’autenticità, la proprietà, l’unicità e la non riproducibilità. Il team curatoriale di Cinello, che vanta nello staff la presenza di Serena Tabacchi (protagonista delle più recenti esposizioni italiane ed internazionali dedicate all’arte digitale), ha selezionato alcuni tra i migliori talenti contemporanei impegnati nella ricerca digital. I primi artisti selezionati, protagonisti del marketplace, sono: Guido Albanese, Francesco Allegretti, Giulio Aprin, Agron Hoti, Vittorio Bonapace, Sebastian Boreal Arburola, Jacopo Di Cera, David Golzio, Danilo Falà, Luciana Florio e Okytomo, Felice Limosani, Fabrizio Plessi, Emiliano Ponzi, Evil Machine, Laurina Paperina, Alessandro Pongan, Jean Marie Reyner, Joaquina Salgado, Fabiano Speziari, Sodlab Studio (Luca Baldocchi), Valentiniaki, Mascello Silvestre, The Fuse, You (Matteo Mandelli), Michael Zancan.

John Blem e Franco Losi, fondatori di Cinello, hanno dato vita anche a Save The Artistic Heritage, associazione non profit per la promozione e la valorizzazione su scala nazionale e internazionale del patrimonio storico e artistico. Quali recenti iniziative sono state portate avanti dall’associazione nell’ambito della promozione dello studio e della ricerca delle arti visive in ambiente digitale?
FL: Save the Artistic Heritage è stata protagonista recentemente con una mostra ed un panel fuori Tefaf, a Maastricht, presso il museo Bonnefanten. L’ex Direttore della Pinacoteca di Brera e di Palazzo Strozzi, James M. Bradburne, ha dialogato sulle nuove tecnologie digitali applicate all’arte museale insieme a Mario Cristiani (co-founder di Galleria Continua e Presidente onorario di Save The Artistic Heritage), Till-Holger Borchert, Director del Suermondt-Ludwig ad Aken, e Micha Leeflang, curator Middle Ages al Museum Catharijneconvent di Utrecht. La mostra “Pixel perfect?” ha esposto un’edizione digitale DAW® di Pieter Bruegel il Vecchio (ca. 1525/1530-1569). La “Parabola del Cieco” è infatti un dipinto troppo fragile per lasciare il Museo di Capodimonte. Con l’aiuto di DAW® è stato possibile esporre una versione digitale di quest’opera. Accanto, in dialogo, il “Paesaggio invernale con trappola per uccelli” della bottega di van Pieter Brueghel il Giovane (1564/1565-1638) di proprietà del museo Bonnefanten.
CINELLO è una art company impegnata nel promuovere e valorizzare il patrimonio artistico attraverso il digitale. Fondata nel 2015, ha inventato e brevettato a livello internazionale, i DAW® (Digital Art Work).
CINELLO UNLIMITED è il primo marketplace d’arte digitale contemporanea supportato dalla tecnologia brevettata DAW® (Digital Art Work) in grado di tutelare l’unicità dei file.
SAVE THE ARTISTIC HERITAGE è un’associazione non profit per la promozione e la valorizzazione su scala nazionale e internazionale del patrimonio storico e artistico, italiano in primis. La sua missione è quella di diffondere lo studio, l’educazione e la conoscenza dei Beni Storico Artistici, attraverso azioni e strumenti di divulgazione e condivisione, e in combinazione con le nuove tecnologie digitali.
Per approfondimenti sul tema, William Charrington, Silvia Stabile, La digitalizzazione di opere d’arte tra diritti d’autore e Codice dei beni culturali, in AA. VV., Il diritto e la fiscalità dei mercati internazionali dell’arte, a cura di Silvia Stabile (Wolters Kluwer, 2024).