Al Mattatoio di Roma un’antologica dedicata a Serafino Maiorano

Oltre cento opere tra quelle più significative di Serafino Maiorano. In "ANIMO SOS.SPESO", la pratica di un'arte distintiva, intima e inquieta

La poetica di Serafino Maiorano si avvale dell’utilizzo di differenti linguaggi, tra pittura, scultura e installazione e fotografia. L’esposizione al Mattatoio, visibile sino al 25 agosto 2024 e curata da Ada Lombardi, delinea parte della sua intensa attività artistica. Una commistione di percorsi mediali ci accompagnano in una atmosfera emotiva e inquieta, in una ricerca introspettiva che riesce comunque a rivolgersi allo sguardo di chiunque.

La personale romana si apre con le opere tratte rispettivamente dal ciclo Gravitazioni del 1989 e Feconda e Ludi Ceriali, legati questi ultimi ad evocativi elementi – come grano e sale – appartenenti alle radici mediterranee e crotonesi, da cui l’artista proviene e per cui, profondamente, viene influenzato. Il percorso espositivo continua a delinearsi con i lavori degli anni Novanta, i primi in cui l’artista utilizza l’immagine fotografica digitale, poi corretta attraverso la pittura. È proprio in questo periodo infatti, che si assiste, da parte degli artisti, – si pensi alle celebri fotografie pittoriche di Monica Carocci – a una repentina diffusione del mezzo fotografico legata al concetto di partecipazione, quell’innato bisogno di produrre un’arte che implichi una presenza diretta, una realtà rielaborata attraverso un pensiero visivo.

Seguono poi alcuni disegni appartenenti al ciclo L’osservatrice, attraverso cui Serafino Maiorano trascina lo spettatore nell’immaginario di ciò che vede e che fanno emergere la sua natura di «testimone oculare». A chiudere la mostra, alcune sculture che rappresentano un concreto connubio tra il ciclo Feconda e i paesaggi digitali degli spazi architettonici romani. Un’arte complessa, che non si annulla o deforma, ma che genera nuove e infinite figurazioni. L’attualità dei suoi lavori, risiede anche e sopratutto, nella corrispondenza emotiva che richiede, in una contemporaneità espressivamente frammentata che, con estrema delicatezza e con una sorta di sospensione emotiva, cerca di raccontarci.

Dal 24 maggio al 25 agosto 2024
Mattatoio, Roma
info: mattatoio.it

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