Venezia, città d’arte per eccellenza, si prepara a ospitare negli spazi del Museo Correr la nuova mostra di Francesco Vezzoli. Dal titolo Musei delle Lacrime, l’esposizione dell’artista bresciano rilegge la collezione del museo e l’allestimento di Carlo Scarpa ricamando lacrime sulle riproduzioni delle opere qui conservate. La mostra, che sarà visitabile dal 17 aprile al 24 novembre 2024, propone al pubblico una diversa percezione del patrimonio storico e artistico in un’esperienza all’insegna dell’emotività. In più l’esposizione, a cura di Donatien Grau, rappresenta una nuova tappa dell’istituzione che l’ha concepita, la Venice International Foundation. Per la prima volta, infatti, viene invitato un artista contemporaneo in uno spazio iconico della città, depositario dell’eredità locale.

«Immergersi nelle sale del Museo Correr è un vero viaggio nella storia di Venezia – una storia in cui il moderno e il patrimonio non devono contraddirsi a vicenda, ma possono anzi arricchire insieme la nostra percezione della vita in modi innovativi, in cui le questioni relative al gusto e al contesto possono essere nuovamente messe in discussione. I Musei delle Lacrime sono concepiti come un’indagine sugli strappi perduti nella storia dell’arte». Così Francesco Vezzoli ha chiarito l’origine della mostra pensata per il museo veneziano, in cui gli interventi artistici spaziano dal video alla performance, ma che soprattutto include i suoi tipici ritratti con lacrime ricamate a piccolo punto, dando vita a un’interazione tra icone del passato e linguaggi del contemporaneo.
«Si possono trovare tutti i tipi di attività ed espressioni di sentimenti, a parte l’atto del pianto. Le lacrime sono straordinariamente assenti dall’universo visivo dell’arte, sono un segno di debolezza, che non vogliamo che l’immagine pubblica dell’arte trasmetta Essere. L’arte può essere intima, come il mio gesto del ricamo, può cambiarci la vita», ha concluso l’artista. Da qui, una mostra che reinterpreti l’immaginario che ha scandito la storia dell’arte. Ma la mescolanza tra cultura classica, solenne, eterna, e cultura pop ha radici profonde nel percorso di Vezzoli, che nell’ultimo decennio di attività ha approfondito linguaggi e poetiche rivolte all’antichità e alle sue espressioni più sacralizzate.

È stato infatti nel 2011 che, per la prima volta, Vezzoli ha portato la sua visione a New York con la personale Sacrilegio, nella quale ha trasformato gli spazi della Gagosian Gallery a Chelsea in una cappella rinascimentale, esponendo la sua reinterpretazione di alcuni dei più noti dipinti cinquecenteschi italiani di Madonne con Bambino. Al posto dei volti virginali pennellati da Leonardo, Botticelli e Bellini, Vezzoli ha inserito quelli profani e sensuali delle più famose top model degli anni Ottanta e Novanta, quali Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Stephanie Seymour e Cindy Crawford, decorandoli con make-up, gioielli e grandi lacrime ricamate.
Il percorso di Vezzoli, prima di approdare a Venezia con Musei delle Lacrime, ha toccato anche Avignone nel 2019 con la personale alla Collection Lambert, dove l’artista ha creato un dialogo poetico tra le proprie sculture e le opere più celebri di Cy Twombly ispirate all’antichità romana. Negli anni a seguire invece, Vezzoli si è cimentato con l’inserimento delle sue opere all’interno di veri e propri siti archeologici, ad esempio con la mostra Palcoscenici archeologici realizzata con la Fondazione Brescia Musei, ma anche con le due sculture site-specific realizzate nel 2021 nel quadro del progetto Francesco Vezzoli in Florence.

Su questa scia tra archeologia, memoria e invenzione contemporanea, la mostra a Venezia. Musei delle Lacrime ha infatti l’intento di dialogare e creare una nuova narrativa in cui la storia dell’arte e i suoi capolavori non costituiscono un modello immutabile. Al contrario, nella mostra questi vengono riproposti come materia viva nel presente: un processo di rivivificazione che passa attraverso la fusione di temi e iconografie di altre epoche e lo spunto per la riflessione artistica su argomenti come il culto dell’identità, l’autorialità, l’emotività, e su come vivere il passato senza rinnegarlo o cancellarlo.
L’esposizione veneziana, che vuole anche essere un omaggio a Carlo Scarpa e al suo lavoro sull’identità storico-artistica della città, include lavori storici dell’artista, ma anche nuove opere realizzate appositamente per l’occasione, riunite in un percorso all’insegna del potere trascendentale della tradizione.
Francesco Vezzoli. Musei delle Lacrime
dal 17 aprile al 24 novembre 2024
Museo Correr – Venezia
info: correr.visitmuve.it